Economia

Credito d’imposta. L’allarme dell’edilizia, le dichiarazioni del presidente degli artigiani Cosentino

Il decreto fiscale collegato Legge di Bilancio 2020 preoccupa gli imprenditori edili di Confartigianato che lanciano l’allarme.

COSENTINO-LUCA

Il decreto fiscale collegato Legge di Bilancio 2020 preoccupa gli imprenditori edili di Confartigianato che lanciano l’allarme per le nuove disposizioni sull’utilizzo del credito d’imposta.

«L’Agenzia delle Entrate chiede alle imprese di non scalare il credito d’imposta sino, ad andare bene, a maggio 2020, ma per chi ha lavorato tanto e bene vuol dire rinunciare alla propria liquidità per far “quadrare i bilanci statali”» dichiara Luca Cosentino, Presidente degli Edili di APA Confartigianato Imprese.

Infatti, se i crediti maturati nei confronti dello Stato potevano essere compensati orizzontalmente su F24, quest’anno tale meccanismo non sarà più ammesso e si dovrà attendere il decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate dovrebbe mettere a disposizione i software di compilazione e controllo a maggio, ma la scadenza per la presentazione della dichiarazione è fissata in data 31 ottobre. Pertanto, chi dovesse presentare il modello redditi alla scadenza, potrà compensare i crediti a partire dal 10 novembre 2020.

«Da parte nostra c’è rammarico e preoccupazione perché così si rischia di indebolire un settore che non si è mai ripreso completamente dalla crisi e si costringono gli imprenditori a rivolgersi alle banche per finanziamenti a breve termine per pagare IVA, F24 e fornitori» continua Cosentino «Attenzione a non creare ulteriore disoccupazione o lavoro sommerso, pericolosissimo in un settore come quello dell’edilizia, solo perché gli imprenditori – strozzati – non riescono più a garantire uno stipendio ai propri dipendenti e sono costretti a lasciarli a casa».

«Trovo veramente assurdo che non ci restino sufficienti energie per innovare il nostro business perché ogni volta arriva qualche novità imprevista che si inserisce a gamba tesa nel nostro quotidiano e lo rende complesso e ostico». Conclude il Presidente Cosentino: «È un’umiliazione per l’imprenditore rischiare di chiudere perché lo Stato non paga per tempo i propri debiti; è un’ingiustizia!».

Tra l’altro tutto questo s’inserisce nei giorni in cui torna d’attualità il tema dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti dei fornitori e il prossimo 28 gennaio l’Italia rischia di subire la condanna della Corte di giustizia europea per non aver adempiuto agli obblighi previsti dalla direttiva europea del 2011. «Anche su questo tema la soluzione per Confartigianato è sempre la stessa, la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la PA quale soluzione concreta ed efficace» chiosa il Presidente di Confartigianato per Milano, Monza Brianza, Giovanni Barzaghi.

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