Trasporto pubblico, duro lo scontro tra Lega e PD: c’è chi parla di blitz e chi di propaganda

1 dicembre 2019 | 11:13
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Trasporto pubblico, duro lo scontro tra Lega e PD: c’è chi parla di blitz e chi di propaganda

Riassetto del trasporto pubblico locale: l’emendamento della Legge di Semplificazione è stata approvata e lo scontro politico si accende. Botta e risposta tra i sindaci del centro destra e quelli di sinistra

Con 42 voti favorevoli e 27 contrari, l’emendamento alla Legge di Semplificazione che modifica gli assetti della governance dell’Agenzia di Bacino del Trasporto Pubblico Locale Milano Lodi Monza Pavia, è stato approvato.

“Una vittoria dei territori che porta più equilibrio nell’Agenzia del Tpl”, commenta il primo firmatario della riforma, Andrea Monti, vice capogruppo del Carroccio e vice Presidente della Commissione Trasporti di Regione Lombardia. Ma se i sindaci di centro destra Sara Casanova (Lodi), Dario Allevi (Monza) e Fabrizio Facassi (Pavia) accolgono con favore la notizia, dall’altra sponda politica si respira tutt’altra atmosfera tanto che Marco Granelli, Assessore alla mobilità e ai lavori pubblici del comune di Milano commenta la questione dicendo: “di questa Regione amministrata dalla Lega non ne possiamo più, pongano rimedio subito Attilio Fontana e  Claudia Terzi”.

Il braccio di ferro tra Regione e Comune di Milano 

Con l’emendamento approvato al Pirellone  è stata di fatto modificata la governance delle Agenzie del trasporto pubblico locale: con la nuova normativa la quota del Comune di Milano e della Città Metropolitana scenderà (con deliberazione entro il 31 marzo 2020) dal 62,2% a non oltre il 50%.

Questa, secondo Monti, è l’unica soluzione possibile all’origine del problema ovvero “la legge Delrio, che ha conferito al Sindaco di Milano anche il ruolo di Sindaco della Città metropolitana, facendo confluire nelle mani di un unico soggetto le prerogative del Primo cittadino e del vecchio Presidente di Provincia – spiega Andrea Monti – Da ciò è nato un profondo squilibrio a vantaggio del Capoluogo all’interno della composizione dell’Agenzia di bacino, dove il sindaco si trova a decidere, praticamente da solo, delle sorti del trasporto pubblico di territori diversi rispetto a quello strettamente legato a Milano” Nessuno vuole sminuire il ruolo di Milano, ma il Sindaco Sala sbaglia a credere di poter governare su ben 4 Province”.

Sulla questione trasporto pubblico, Lega e PD alzano la voce

Volano parole grosse anche tra i vari partiti: il PD parla di blitz e la Lega risponde accusando gli avversari di schizofrenia. Insomma, la questione dei trasporti pubblici non ha aperto una frattura solo tra il comune di Milano e Regione Lombardia, ma ha acceso ancora di più il fuoco della polemica politica. E’ infatti il consigliere regionale Gigi Ponti (PD) ad aver definito l’emendamento approvato “un blitz che mette a rischio l’efficienza del servizio creando ancora più confusione”. Una definizione che secondo Andrea Monti è “una castroneria di immani dimensioni dato che si e’ votato per modificare la governance dell’Agenzia di bacino, mentre Atm rappresenta solo una societa’ che fornisce servizio – sottolinea  il consigliere che invita poi quelli del PD – “a fare pace con se stessi, perché le loro dichiarazioni appaiono del tutto prive di senso logico, se non addirittura schizofreniche rispetto a quanto fatto”.

E la risposta dei sindaci di sinistra, non tarda ovviamente ad arrivare. Con un comunicato congiunto firmato da Alberto Rossi (Seregno), Roberto Corti (Desio), Concettina Monguzzi (Lissone) etichettano Andrea Monti come “il paladino della Lega che pensa di più alla difesa partigiano del partito” piuttosto che alla reale situazione.

I tre sindaci, infatti, chiesto un nuovo incontro sulla questione sono stati accusati dalla Lega di fare mera propaganda politica: “Siamo rimasti esterrefatti dalla dichiarazione di Monti che definire imbarazzanti è assolutamente riduttivo – scrivono – Non è la prima volta che noi tre sindaci abbiamo incontri di quel tipo in prefettura: Quello che è differente oggi, è che la Lega ha molti nervi scoperti perché i problemi generati in decenni di gestione della regione Lombardia, cominciano a venire a galla”. E lanciano la stoccata finale al capogruppo del Carroccio: “In compenso il paladino della Lega, Andrea Monti, fa molto bene il suo lavoro politico, visto che ogni intervento è volto a difendere il suo partito, la Lega, mentre noi solleviamo problemi e cerchiamo di fare in modo che si trovino soluzioni, non per noi stessi e neanche solamente per i comuni che amministriamo, perché tantissimi pendolari che affollano le nostre tre stazioni (circa 30.000 al giorno), non abitano nei nostri comuni ma in quelli limitrofi e quindi quando rivendichiamo un servizio ferroviario all’altezza lo facciamo per i pendolari del territorio – concludono –  Andrea Monti, invece di infilarsi in polemiche sterili ed infondate dovrebbe avere ben in mente questo e non la difesa partigiana del suo partito che ha molte, troppe responsabilità per la situazione in cui il sistema ferroviario lombardo ed in particolare quello delle linee S9 ed S11, si trova oggi.”