Natale, le storie vere di due ragazzi e la bellezza della speranza

Sì, il lieto fine esiste e ci auguriamo che possiate provare speranza nel leggere queste storie.
La cronaca ci ha abituati al racconto di notizie spesso negative. Ci ha anche abituati a un mondo dove gli atti di gentilezza sono sempre più rarie, quando accadono, sono visti anche con sospetto come se aspettassimo da un momento all’altro la fregatura. A Natale vogliamo condividere con voi delle storie vere di bellezza e amore.
«Mi chiamo Misbau, sono del Benin e ho 23 anni. Sono in Italia da 4 anni, per Natale vorrei il permesso di soggiorno e vorrei tanto essere regolare. Poi mi piacerebbe un nuovo lavoro, adesso sono precario a Milano. Comunque qui in Brianza mi trovo bene: ho fatto tanti progetti e tanti trasferimenti, così ho conosciuto diverse persone che mi vogliono bene. Grazie a Don Gianluca sono stato accolto da una famiglia di Limbiate, dove ho vissuto per qualche tempo proprio come un figlio, prima di trasferirmi da un amico a Lissone. Anche dopo il trasferimento sono andato a trovarli, abbiamo fatto tutto insieme: ho partecipato perfino alla festa di laurea della loro prima figlia. Vivrò il Natale con la mia famiglia italiana. Quando ero nel Benin, passavo le feste con degli amici cristiani perché lì sono quasi tutti musulmani. Alla gente del mio Paese auguro la pace e la serenità che non ha ancora trovato, mentre spero che i giovani italiani siano più sensibili verso gli anziani e gli stranieri, così da non farli sentire soli e abbandonati. Ringrazio ancora Don Gianluca per avermi presentato quella che è diventata la mia seconda famiglia» ci racconta un ragazzo africano, dagli occhi vispi e dalle speranze vive.
Abbiamo poi ascoltato la storia di Luigi, anche lui ventitreenne, che è un po’ il fratello adottivo di Misbau perché secondogenito della famiglia di Limbiate dove il giovane africano è diventato il terzo figlio.
«Lavoro nell’ufficio del personale di una ditta ricambi delle Ferrovie dello Stato, mi piace molto quello che faccio e mi auguro che il mio contratto diventi a tempo indeterminato, così posso pensare a un futuro con la mia fidanzata, vivere insieme a lei. Spero che anche gli altri ragazzi possano trovare un lavoro che li soddisfi e che le famiglie abbiano pace e serenità»
Sì, il lieto fine esiste e ci auguriamo che possiate provare speranza nel leggere queste storie.
Articolo di Rossana De Lorenzo