Sociale

Monza, Natale non è per tutti: la ricerca Auser sulla solitudine degli anziani

L'indagine telefonica, condotta su un campione di 638 ultra 75enni di Cederna, Sant'Albino e San Donato, rileva che il 36% vive solo e il 58% non è assistito da nessuno.

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In fondo ci sono anche degli elementi che potrebbero essere considerati positivi. Ma, in questi giorni di festa, in cui il Natale regala gioia e compagnia, colpisce, come un pugno nello stomaco, sapere che c’è chi soffre di solitudine. Come, d’altro canto, tutto il resto dell’anno.

Almeno a giudicare dall’indagine dell’Auser (AUtogestione SERvizi) Monza e Brianza. Che, concentrandosi su alcuni quartieri della città di Teodolinda, ha condotto 638 interviste telefoniche conoscitive per capire i bisogni di chi ha più di 75 anni (qui la news).

Per il momento la ricerca condotta dall’associazione di volontariato e promozione sociale, costituita nel 1989 dalla Cgil e dal Sindacato dei pensionati Spi-Cgil, ha dato i primi risultati definitivi  su Sant’Albino e San Donato. Con l’analisi delle risposte di 150 intervistati (Rilevazione completa).

E, su tutti, spicca un dato: il 36% degli ultra 75enne residenti in queste zone di Monza vive solo. A questo si aggiunge che il 20% esce solo se accompagnato, il 18% lo fa poco e il 6% preferisce restare nelle mura della propria casa. Ma, soprattutto, desta una certa impressione che, per il 39% degli anziani, il problema principale è proprio la solitudine. Che, in questa particolare classifica, è superata solo dalla salute (44%).

“Auser, nella sua attività di accompagnamento/trasporto, rivolto alle persone anziane o con problemi di mobilità, ha rilevato come il problema della solitudine è uno dei più sentiti dalla popolazione anziana – afferma Tosco Giannessi (nella foto in alto), presidente di Auser Monza e Brianza dal 2015 – i dati confermano come il fenomeno sia diffuso e serio perché va tenuto presente che il campione è stato scelto solo con il parametro dell’età, senza conoscere alcun dato sullo stato di salute e sulle condizioni familiari”.

Per fortuna, molti degli anziani monzesi oltre i 75 anni non hanno a che fare solo con l’essere soli. E, almeno, possono contare su un elevato livello di autonomia. Basti pensare che il 70% deambula e il 58% non è assistito da nessuno. Anche perché il 76% è ancora capace di prepararsi i pasti autonomamente. Poi, se proprio c’è bisogno di una mano, il 70% delle persone che è ormai piuttosto in là con l’età si rivolge ai figli.

Sarà anche per questi elementi che il 76% degli intervistati dall’indagine dell’Auser Monza e Brianza, che conta su oltre 500 volontari e 4500 iscritti, dichiara di non volere la chiamata di compagnia. Una possibilità offerta dai volontari dell’associazione, che da 30 anni è impegnata sul fronte dell’invecchiamento attivo e per la valorizzazione del ruolo degli anziani nella società. Il 30% di chi ha risposto al sondaggio, invece, sarebbe interessato al servizio di trasporto.

Se queste sono le premesse, è ancora presto per dare giudizi complessivi e, magari, dal tono definitivo, su come vivono gli ultra 75enni a Monza. La ricerca dell’Auser, infatti, sta ancora analizzando le risposte di 488 intervistati. “E’ il numero degli anziani di Cederna che siamo riusciti a sentire telefonicamente – spiega Giannessi – in questo caso è stato utilizzato anche il canale della biblioteca di quartiere, che è stata valutata come una delle opportunità di promozione sociale per gli anziani”.

I risultati definitivi dell’indagine Auser dovrebbero essere pronti entro fine gennaio 2020. Per allora il Natale sarà già un ricordo lontano. Ma, mai come nel caso degli anziani, sarebbe bello se si riuscisse a rendere una festa tutti gli altri loro giorni. A partire dal prossimo anno.

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