Sociale

Desio, donne e violenza: alla tavola rotonda dati shock

Il più delle volte, cioè 83,6% dei casi, il maltrattante è il coniuge oppure l'ex.

foto1 (1)

A pochi giorni dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e del piano quadriennale regionale su proposta dell’assessore Piani, si è tenuta a Desio giovedì 28 novembre una tavola rotonda per fare il punto sulla rete di sostegno e prevenzione.

La serata è stata curata dalla Casa delle Donne, dal Gruppo Consigliere Comunali e dai Servizi Sociali.

Nonostante le occasioni di segnalazione di sensibilizzazione si siano moltiplicate, il fenomeno registra ancora dati importanti: in Lombardia, il 31,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza. 

L’86,5% è stato vittima di maltrattamento psicologico, mentre il 72,9% di quello fisico, invece il 31,6% economico, senza dimenticare lo stalking nel 19,6% dei casi e l’abuso sessuale nel 13,1% dei casi. 

Il più delle volte, cioè 83,6% dei casi, il maltrattante è il coniuge oppure l’ex.

Come poi sottolineato dalla direttrice della Fondazione Edith Stein, l’osservatorio di Desio ha accolto, nel 2018, 861 donne di cui 381 straniere provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est, dall’America del Sud e del Centro e dall’Africa.

In realtà, solo 2 o 3 hanno denunciato subito, le altre si sono limitate a chiedere aiuto per disagi generalizzati che dopo hanno rivelato una violenza fisica o psicologica. 

“In determinate culture lo schiaffo dato alla moglie è ritenuto nella norma”, spiega ancora la portavoce della Edith Stein, facendo riflettere su un retaggio socio-culturale che determina tuttora disparità di genere. 

Provvedimenti come il Codice Rosso, la legge 19 luglio 2019 n.69, fanno ben sperare riguardo alla repressione di questi reati. 

In buona sostanza, sono state inasprite le sanzioni e la disciplina penale può ora avvalersi dell’art 387 bis c.p. inerente la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. 

Come pure dell’art 558 bis c.p. relativo alla costrizione o induzione al matrimonio e del 612 ter c.p., che regola il cosiddetto revenge porn, cioè la diffusione illecita di immagini o video a carattere esplicito. 

A ciò si aggiunge l’art 583 quinquies c.p., che punisce i responsabili di deformazione della persona attraverso lesioni permanenti al viso.

Scritto da Rossana De Lorenzo

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.