Sociale

Desio fa scuola con il “muro della solidarietà”

La storia ci insegna che i muri non servono solo per separarci dal “diverso” ma possono anche raccontare qualcosa e, quando accade, può trattarsi perfino di storie di solidarietà, proprio come sta accadendo a Desio.

stazione-Desio

La storia ci insegna che i muri non servono solo per separarci dal “diverso” ma possono anche raccontare qualcosa e, quando accade, può trattarsi perfino di storie di solidarietà, proprio come sta accadendo a Desio.

Il Comune e l’organizzazione Desio Città Aperta hanno dato vita a un’iniziativa che partirà a breve.

Si chiama “muro della solidarietà” quello che presto sorgerà presso la stazione di Desio, comprendendo due parti: una bacheca dove verranno riportati numeri utili e informazioni relative alla Caritas come ai dormitori; l’altra ospiterà degli appendini dove, chi vorrà, potrà lasciare cappotti, giacche e tutti quegli indumenti utili per affrontare il freddo dei mesi invernali.

COME FUNZIONA

Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace e immediato.  «Nulla è lasciato al caso, c’è un regolamento fatto dal Comune e da Desio Città Aperta» ci spiega la referente Paola Farina, che da tempo si occupa delle problematiche del tessuto sociale. 

La città brianzola si inscrive in un circolo virtuoso in cui troviamo anche la Svezia e l’Iran, che hanno deciso di dare un destino diverso dalla demarcazione ai propri muri, cioè quello della gentilezza. 

L’organizzazione che si è fatta promotrice di questo progetto, nasce come gruppo informale quasi vent’anni fa per poi costituirsi in forma associativa nel 2017Tra le principali attività svolte ci sono la marcia per la pace e tutti quei gesti che si trasformano in integrazione e piena accoglienza

«Per fortuna nelle nostre città ci sono ancora tante persone disponibili, bisogna solo mettere insieme domanda e offerta» aggiunge Paola Farina, che racconta di una generosità possibile, quella della porta accanto. Quella che non ci si aspetta di trovare in un appendino messo in una stazione, in un giorno rigido d’inverno, nella nebbia della Brianza. 

Scritto da Rossana De Lorenzo

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni