Economia

Cambio di rotta: Candy riporta in Italia la produzione delle lavatrici da incasso

Si tratta di oltre 100 mila lavatrici da incasso che per essere prodotte necessitano di investimenti per oltre 600 mila euro.

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Candy riporta in Italia la produzione delle lavatrici da incasso. “È un fatto di straordinaria importanza, in contrapposizione con il passato che vede aprire una nuova fase per la Candy di Brugherio” commenta Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza.

Il  Gruppo Haier Europe ha deciso di riportare in Italia la produzione delle lavatrici a  incasso, precedentemente trasferita presso lo stabilimento cinese di Jinling: una notizia resa nota dai vertici aziendali della multinazionale nell’incontro avuto con i sindacati e la Rsu presso la sede di Assolombarda di Monza.

“È frutto del confronto sindacale e del dialogo costruttivo messo in atto in questi mesi – continua Pietro Occhiuto – che ha portato la multinazionale ad assumere questa decisione importante. Si tratta di un prodotto a maggiore valore aggiunto rispetto a ciò che attualmente si produce nello stabilimento di Brugherio”.

Si parla di oltre 100 mila lavatrici da incasso che per essere prodotte necessitano di investimenti per oltre 600 mila euro.

“Abbiamo sempre sostenuto che lo stabilimento di Brugherio, se debitamente supportato da investimenti, fosse pienamente competitivo. Le professionalità che operano in Candy sono all’altezza di qualsiasi sfida che punti sulla qualità. La decisione di riportare in Italia la produzione di un prodotto di mercato conferma quanto da tempo sosteniamo” afferma Occhiuto, che prosegue “bisogna continuare a battere questa strada, intensificare il confronto a tutti i livelli per trovare tutte le soluzioni che preservino l’occupazione e rilancino la produzione del sito brianzolo e proprio per questo motivo chiederemo al Governo di mettere in programma un incontro per proseguire il confronto di monitoraggio sullo svolgimento del piano industriale”.

“Sembra paradossale ma è così – conclude Pietro Occhiuto – ci voleva una proprietà cinese per riportare in Italia una produzione che italiani avevano portato in Cina”.

Nell’incontro di ieri si è concordato anche di erogare un premio di 800 euro per gli operatori diretti di produzione dello stabilimento.

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