Salute

Partorire come a casa, a Monza si può alla Clinica ostetrica dell’ospedale dei bambini

Al reparto di ostetricia della Fondazione MBBM si sta sperimentando un nuovo modello organizzativo dedicato alla gravidanza.

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Ricorda una comune camera da letto, ampia e accogliente, la “Sala parto della fisiologia” che alla Clinica ostetrica della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma permette alle donne in gravidanza di partorire in un ambiente familiare, quasi domestico dai primi istanti di vita del neonato.

La novità riguarda il reparto di ostetricia della Fondazione MBBM, diretto dalla professoressa Patrizia Vergani, che sta sperimentando un nuovo modello organizzativo dedicato alla gravidanza, al travaglio e al parto fisiologico che prevede la presa incarico della donna da parte delle ostetriche.

Si tratta di un modello che risponde alle linee di indirizzo del Ministero della Salute (DGPROGS N. 0034949-P del 31/10/2017), di recente recepite da Regione Lombardia con il decreto N. 13093 del 19/09/2019, che differenziano i percorsi di presa incarico a direzione ostetrica, dedicati alle gravidanze fisiologiche, da quelli riservati alle gravidanze a rischio con presa in carico da parte di medici specialisti in ginecologia e ostetricia in collaborazione con le ostetriche.

protocolli di cura in gravidanza, in travaglio/parto e in puerperio, sono differenziati in base al livello di rischio (basso o medio-alto) grazie all’uso di una check-list all’ingresso in sala parto. Per basso rischio si intendono le condizioni di una donna che all’inizio del travaglio presenta queste caratteristiche: travaglio insorto spontaneamente, epoca gestazionale compresa tra le 37 e le 42 settimane, feto singolo in presentazione cefalica e assenza di patologie materne e fetali. La sorveglianza ostetrica “one to one” durante il travaglio di parto garantisce la sorveglianza delle condizioni di fisiologia.

“L’obiettivo dell’assistenza ostetrica è quello di proteggere, supportare e promuovere la normalità della nascita attraverso un’assistenza ostetrica centrata sulla donna. – spiega Patrizia Vergani -. Dall’inizio della sua attività (1981) la Clinica ostetrica e ginecologica di Monza sostiene la normalità del percorso nascita garantendo alle donne, dalla gravidanza fino al periodo del post-parto, il rispetto della fisiologia. La presa in carico da parte delle ostetriche, promossa nella nostra clinica, riduce l’eccessiva medicalizzazione della nascita con una diminuzione degli interventi non appropriati, garantendo migliori esiti di salute della mamma e del neonato. Occorre differenziare il percorso assistenziale da riservare alle gravidanze normali o ‘a basso rischio ostetrico’ da quelle con condizioni di rischio-patologia alle quali viene offerta oltre alla assistenza ostetrica garantita a tutte le donne, una cura addizionale da parte di medici specialisti in ginecologia e ostetricia”.

Anche il momento dell’incontro dopo la nascita viene rispettato favorendo il “bonding”, il contatto pelle a pelle tra mamma e neonato e il primo attacco al seno. Il “rooming-in”, ovvero la possibilità di tenere il neonato nella stanza 24 ore su 24, favorisce l’avvio precoce dell’allattamento così come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef.

ALCUNI DATI

Nel 2018 sono stati 2.466 i nuovi nati all’interno del reparto della Fondazione MBBM, di cui 67 gravidanze multiple (2.398 parti) e un numero di cesarei pari al 18,6% (477) al di sotto della media nazionale che si attesta al 33,7% (anno 2018).

L’offerta di percorsi assistenziali gestiti in autonomia dalle ostetriche per le gravidanze e il parto a basso rischio è ancora molto limitata in Italia, a differenza di altri paesi europei come il Regno Unito dove vi sono centri nascita a gestione ostetrica.

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