Cultura

Biennale Monza 2019: l’ottava edizione porta alla Reggia 30 giovani artisti internazionali

Torna, negli spazi dell'Orangerie, la Biennale Monza. E il comune rilancia: "In arrivo anche gli eventi di Biennale OFF, per portare l'arte nei luoghi della nostra città".

allevi sala longo biennale monza mb

30 giovani artisti, 10 prestigiose Accademie nazionali, un’edizione – l’ottava –  che è la più ambiziosa mai realizzata. Negli spazi dell’Orangerie della Villa Reale torna la Biennale Monza, la mostra dedicata alle giovani promesse dell’arte contemporanea. Dal 27 ottobre al 6 gennaio 2020, 30 opere, di altrettanti artisti, saranno protagoniste di un percorso espositivo prestigioso, che negli anni si è dimostrato essere una vetrina importante per artisti emergenti. Altissima la presenza di talenti internazionali, circa uno su tre, raccontano gli organizzatori.

«Ancora più opere, ancora più artisti, ancora più coinvolgimento della cittadinanza – ha dichiarato all’opening di sabato 26 ottobre l’Assessore alla Cultura del comune di Monza Massimiliano Longo. –  Quella della Reggia è una vetrina importante, ma non finisce qui: la grande arte è pronta ad invadere la nostra città con gli eventi di Biennale OFF, una serie di iniziative e performance pensate appositamente per valorizzare e arricchire  il nostro territorio. Siamo una grande squadra coesa, ognuno dei soggetti coinvolti ha dato il suo contributo e ha fatto la sua parte con serietà. Penso di parlare e nome di tutti dicendo che siamo particolarmente orgogliosi del risultato».

«Questo territorio è proprio incredibile: nemmeno il tempo di goderci una vittoria e già pensiamo al prossimo passo – ha continuato il primo cittadino di Monza, Dario Allevi. – Con la mente siamo già alla nona edizione e ai nuovi obiettivi che la Biennale può raggiungere. Forse è proprio questa la nostra forza: non ci fermiamo mai».

Un’inaugurazione speciale

Buona la partenza per la Biennale Monza. All’inaugurazione di sabato pomeriggio, il pubblico – numerosissimo – ha potuto dare un primo sguardo alla mostra confrontandosi con artisti e curatori. All’opening presente anche Regione Lombardia, rappresentata da Fabrizio Sala, Vicepresidente della Regione, che si è detto entusiasta della nuova Biennale.

«Questa della Brianza – ha raccontato tra pubblico e artisti – è una delle aree in cui regione Lombardia ha investito maggiormente negli ultimi anni. Vogliamo continuare a farlo: noi siamo disposti a mettere le risorse, voi dovete metterci impegno, passione, professionalità. So che lo farete e la giornata di oggi lo dimostra: possiamo fare ancora tanto insieme».

Tra gli interventi di introduzione alla mostra, anche quello di Daniele Astrologo, responsabile scientifico della manifestazione. «E’ una Biennale che punta sulla realtà, mettendo in luce la complessità del mondo moderno – ha dichiarato Astrologo. – Mi piace pensare che in queste sale si torni alla concretezza, all’incontro ravvicinato con l’arte, ci si disconnetta dalla rete e dal mondo virtuale».

La parola agli artisti

Dalla scultura, alle arti figurative, dall’audiovisivo ai materiali riciclati: ogni cosa è ispirazione per i 30 talenti in mostra. Li incontriamo tra le sale dell’Orangerie: sono tutti giovanissimi ed espongono a Monza grazie a 10 tutor universitari che li hanno scelti tra decine e decine di studenti. «E’ la prima volta a Monza – ci raccontano alcuni di loro – e come partenza non potrebbe andare meglio».
Tra gli artisti c’è anche Mohsen Moghanjooghi, iraniano, classe 1988, studente all’Accademia di Belle Arti di Torino. La sua opera, ‘Odore del cielo’, è il risultato di una combinazione tra cemento, solfato di rame e acqua di rosa.
«E’ stato questo luogo, “il giardino delle rose”, ad avermi ispirato – spiega. – Avevo visto che la Biennale sarebbe stata allestita qui e qualcosa è scattato».

«La mia opera è stata salvata dalla storia – ci racconta invece  Stefano Giuri, autore di ‘From here to eternity’ e studente all’Accademia di Firenze. – Doveva essere distrutta dopo la caduta del blocco sovietico, era l’immagine di un potere che ormai non esisteva più. Per me salvarla e presentarla qui oggi vuol dire molte cose: è arte, ma è anche un legame con il passato, una provocazione, una critica al capitalismo moderno».

Informazioni e aperture

La mostra è disponibile ad ingresso gratuito fino al 6 gennaio 2020. Gli orari di apertura sono: da giovedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00, incluso 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre. Apertura speciale il 6 gennaio.

Per tutte le informazioni è possibile chiamare il comune di Monza al numero 039 322 086, oppure visitare il sito www.biennalemonza.it. Sul sito disponibili anche le iniziative di Biennale OFF.

 

 

 

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