Sociale

Desio. Villa Longoni diventa la villa delle opportunità grazie al Consorzio Comunità Brianza

Nuova vita per Villa Longoni che diventa laboratorio per l'inclusione sociale. I Missionari saveriani affidano l'immobile al CCB e il Comune vigilerà sul rispetto delle volontà del proprietario

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Quanti tesori nasconde la nostra Brianza? Uno c’è di sicuro a Desio ed è la Villa Longoni, una dimora gentilizia risalente al 1800 che, a visitarla, lascia davvero a bocca aperta.

Peccato che i fortunati, fino ad oggi, siano stati davvero pochi perché questa meravigliosa residenza, che fino a qualche giorno fa era di proprietà dei Missionari Saveriani, non sia mai stata aperta al pubblico perché ad uso privato. Ora, però, questo gioiello tornerà ad appartenere ai cittadini e al territorio grazie ad un accordo, pluriventennale, firmato tra i Missionari e il Consorzio Comunità Brianza che se ne assumerà l’intera gestione fino al 2044 trasformandola nella villa delle opportunità con un progetto di formazione e inclusione delle persone più vulnerabili nei confronti del futuro, già a partire dal prossimo anno.

L’accordo

I Missionari Saveriani hanno concesso, in comodato d’uso gratuito al Consorzio Comunità Brianza, la storica residenza ottocentesca acquistata nel 1920 dalla famiglia di industriali desiani, i Longoni.

Il patto di comodato tra le parti, della durata di venticinque anni, e l’impegno alla vigilanza da parte dell’Amministrazione desiana è stato formalizzato con un protocollo d’intesa proprio all’interno di una delle stanze di Villa Longoni alla presenza di Padre Rosario Giannatasio, superiore dei Missionari saveriani, Paola Buonvicino, Assessore alle politiche sociale e a Mario Riva, Presidente del Consorzio.

“Siamo contenti – dichiara Padre Rosario – di affidare Villa Longoni al Consorzio per progetti di inserimento lavorativo. Questo ci sembra in continuità con la storia della villa, residenza di famiglia di industriali, e da quest’ultima donata ai missionari. Per noi è un dire grazie per l’accoglienza e gli aiuti che ricevuti in oltre 70anni di presenza in terra brianzola – conclude – è quasi una restituzione attraverso chi in questo momento ha bisogno di aiuto per ripartire. Per tanto non è un semplice riutilizzo della struttura ma è un continuare a scrivere una pagina di storia.

Il progetto

Il CCB intende recuperare e valorizzare gli ambienti della villa in coerenza tra loro e con la loro storia, per interagire con la realtà socio-economica del presente di Desio e dare alcune risposte di valore alle necessità formativo – lavorative delle persone più vulnerabili nei confronti del futuro.

La sfida è quella di costituire un polo per l’inclusione e l’autonomia lavorativa, che metta insieme la formazione e la riqualificazione professionale con la possibilità di sperimentare e sperimentarsi in attività lavorative, anche nuove, direttamente negli spazi messi a disposizione della villa, ovvero circa 700 metri quadrati di superficie, senza contare l’ampio giardino esterno, e una limonaia che vuole diventare un laboratorio artigianale.

“Ci piacerebbe che questo luogo, poco conosociuto, venga scoperto e riscoperto come un luogo di benessere in cui trovare occasioni di formazione e lavoro – commenta il Presidente  Riva – la Villa e i suoi spazi esterni diventano luoghi in cui le persone si ritrovano per formarsi e apprendere nuovi mestieri, per rigenerarsi ma anche semplicemente per stare e sostare”. La Villa, che gode comunque di ottimo stato perché mantenuta egregiamente in tutti questi anni, ha comunque bisogno di qualche lavoro di ristrutturazione di cui si farà carico il Consorzio ma Mario Riva conferma: “ i progetti di formazioni partiranno sicuramente a gennaio 2020 e già questo dicembre, nelle giornate del 12  e 13, Villa Longoni ospiterà per la prima volta l’annuale convention del Consorzio, un’occasione per le 34 associazioni socie del CCB di cominciare a vivere gli spazi di Villa Longoni”.

L’amministrazione: “un bell’esempio di risposta ai bisogni della cittadinanza”

Ruolo chiave anche per il Comune di Desio che si impegnerà a svolgere un compito di vigilanza a garanzia dell’organizzazione missionaria da un lato e del Consorzio dall’altro. Il controllo avverrà ogni due anni. “Ringrazio i promotori di questa iniziativa – commenta l’Assessore Buonvicino – che costituisce un chiaro esempio di come con l’innovazione sciale e la capacità progettuale e organizzativa dei soggetti del terzo settore sia possibile mettere in campo risposte ai bisogni purtroppo ancora presenti nel nostro tessuto sociale”.

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