Besana, il book sharing conquista tutte le frazioni grazie all’impegno di cinque donne

Cosa può fare un gruppo di donne diverso per professione, età e appartenenza politica? Lavorare insieme ad un progetto di cultura per amore dei libri e dei giovani
Conoscete il book sharing? Si tratta di un’iniziativa che permette il libero scambio di libri, un’idea molto apprezzata soprattutto dagli amanti della cultura come lo sono le cinque donne besanesi che, spinte proprio da questo amore comune, hanno deciso di avviare un bel progetto: creare sei casette dei libri da donare alle rispettive frazioni di Besana Brianza, cioè Montesiro, Calò, Villa Raverio, Zoccorino, Valle Guidino e Cazzano.
Nuovi luoghi di scambio che andranno ad unirsi ad Ipazia, la casetta che si trova proprio in centro a Besana da alcuni anni e gestita da un intero gruppo di persone, Gli Amici della Casetta, che se ne prende cura.
Queste cinque donne sono Ellen Barlow e Francesca Sironi (Besana4future), Francesca Sanvito (PD) e Susanna Citterio (Besanattiva), con l’aiuto, all’interno del consiglio Comunale, di Giovanna Tettamanzi (PD): diverse per professione ed età che portano avanti l’idea di un’opposizione coesa che intende rendere tangibile il proprio operato, lasciare il segno.
Primo obiettivo? Coinvolgere bambini e ragazzi
Il progetto è nato proprio durante la stesura del programma elettorale alle passate Amministrative e, da lì a poco tempo, si è subito costituito il tavolo di lavoro e oggi il progetto è pronto a realizzarsi: “La scorsa settimana si è fatto avanti Alessandro Fumagalli, cittadino besanese titolare di un’azienda di Sovico che realizza serramenti e infissi (Dueffe) e che ha costruito anche la prima casetta di Besana, Ipazia – spiegano – Grazie al suo intervento potremmo avere la prima casetta entro Natale e le successive entro la fine del 2020.”
Ora Barlow, Sironi, Sanvito, Citterio e Tettamanzi sono pronte per presentare il lavoro svolto confidando nella disponibilità dell’amministrazione a concordare i punti delle frazioni che potrebbero accogliere le casette e a gestire, attraverso il servizio manutenzioni, il posizionamento con mezzi opportuni.
“Ci piacerebbe che la prima casetta fosse posizionata a Montesiro, davanti all’Oratorio San Giovanni Bosco e alla Scuola dell’Infanzia Gianfranco Prinetti. Vorremmo che avesse una vocazione particolare e cioè fosse dedicata ai bambini e ai ragazzi – affermano – Stimolare ed educare alla lettura da piccoli ha un grande valore e noi vorremmo contribuire con questo semplice gesto. Se fosse possibile ci piacerebbe inoltre che i bambini della scuola materna decidessero il nome della casetta, un’amica che speriamo accompagnerà il loro percorso”.