Attualità

Ritardi, disservizi e l’eliminazione dei biglietti “solo treno”: la protesta dei pendolari

I Rappresentanti dei Viaggiatori hanno chiesto un incontro urgente all’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Claudia Terzi, che non ha ancora risposto

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Mentre si viaggia ormai verso la metà di settembre, con le ferie alle spalle e i lavoratori tornati al loro tran tran quotidiano, nuvoloni neri minacciano l’orizzonte dei pendolari brianzoli e lombardi più in generale. Non che sia una novità: lavoratori, studenti e chiunque si trovi a viaggiare quotidianamente sui treni che transitano dalla Brianza sa bene che molto probabilmente incapperà in disservizi, ritardi, e cancellazioni.

Tanto per citare un esempio, ieri, mercoledì 11 settembre, sulla Linea Lecco-Carnate-Milano, il treno 10858 in partenza da Milano alle 14:52 e diretto a Lecco si è fermato a Carnate dopo aver viaggiato con ben 22 minuti di ritardo: i passeggeri sono stati invitati a scendere e a prendere il treno successivo. Ma questo è solo un esempio: ad aprile, il Comitato Pendolari del Meratese aveva organizzato una petizione online, lanciando l’hashtag #RiMuoviTrenord.

LA PROTESTA

Ecco dunque spiegate le proteste, a cui si aggiunge una novità degli ultimi giorni, come conseguenza dell’introduzione del biglietto unico: la decisione di eliminare, a partire dal mese di ottobre, i biglietti “solo treno”.

I Rappresentanti dei Viaggiatori, per questa ragione e per tutte quelle sopra citate, hanno chiesto all’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Claudia Terzi un incontro urgente, «in merito ai rincari conseguenti alla decisione di eliminare i biglietti solo ferroviari verso Milano e ai pesanti disservizi che continuano nonostante il “Piano di Emergenza”», hanno comunicato in una nota stampa.

Al momento, però, nessuna risposta è pervenuta. «Tali rincari, che si accompagnano anche all’eliminazione dei bonus e creano disparità tra utenti del trasporto pubblico in Lombardia, avvengono in una situazione in cui permangono gravissimi disservizi nei servizi ferroviari, tanto che, nel mese di giugno, ben 25 direttrici su 37 hanno sforato i parametri di qualità – scrivono nel comunicato i pendolari – Regione Lombardia ha di fatto delegato a Trenord l’adozione di non meglio precisate “misure compensative”, ben sapendo che l’unica misura veramente compensativa non può che essere, dato il livello degli aumenti tariffari, un corrispondente e deciso miglioramento della qualità dei servizi, allineandosi ai migliori livelli europei. Cosa che ci sembra francamente poco verosimile».

La decisione di eliminare i biglietti solo ferro, incluso Treno Milano e TrenoMonza, con soppressione di fatto del bonus per moltissimi pendolari, è stata definita un vero fulmine a ciel sereno: «Non capiamo la fretta con cui si è tolta la possibilità ai viaggiatori di utilizzare questo tipo di biglietto, quando la Legge Regionale prevede un arco di tempo di cinque anni per armonizzare tutto il sistema e la transizione definitiva verso il sistema a tariffazione integrata. I cittadini non possono rimetterci per colpa di quello che sembra il solito scaricabarile politico di responsabilità tra Comune di Milano e Regione Lombardia. Le decisioni frettolose, insieme alla mancanza di informazioni come la misura delle compensazioni per i viaggiatori solo treno, non aiutano a migliorare la fruibilità del servizio ai cittadini».

Al momento, dall’assessore tutto tace, mentre i pendolari continuano a sperare che domani sarà un giorno migliore.

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