M5S con il Pd e allora la Consigliere 5S esce dal Movimento. Il capogruppo: “Ci aspettiamo le dimissioni”

12 settembre 2019 | 05:39
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M5S con il Pd e allora la Consigliere 5S esce dal Movimento. Il capogruppo: “Ci aspettiamo le dimissioni”

Il consigliere Silvia Teston esce dal M5S. Nasce la querelle con il gruppo che richiede le sue dimissioni

L’ormai passato agosto è stato un mese di crisi politica. Il Governo giallo-verde è caduto e, giusto mercoledì 4 settembre, è nato l’esecutivo Conte Bis con giuramento al Quirinale avvenuto il 10 settembre. Nel frattempo la crisi è arrivata anche a Varedo, in Brianza. Il consigliere di minoranza dei 5s, Silvia Teston, ha infatti deciso di non rappresentare più il movimento all’interno del consiglio comunale dopo essere stata eletta nel giugno del 2016. “Non condivido ulteriormente le scelte politiche dei 5S intraprese a livello nazionale e, per tanto, non mi sento più rappresenta dal Movimento. Infatti – specifica Silvia Teston – dopo le elezioni politiche del 2018 ho visto disattendere una dopo l’altra le promesse fatte in campagna elettorale ed il Movimento 5 Stelle, che si era proposto promotore di un radicale cambiamento culturale, si è rivelato viceversa integratissimo al sistema ed a caccia di poltrone come un qualsiasi vecchio gruppo parlamentare della prima repubblica”.  Son queste le parole dal tono perentorio del consigliere, tramite cui ha giustificato la scelta di uscire dalle schiere pentastellate.

Immediata la risposta dei 5 stelle. “Avevamo intuito i suoi dubbi in merito alla politica nazionale, tuttavia abbiamo sempre cercato di distinguere quello che accade a Roma, da quanto accade a Varedo. Con i 1.472 voti presi nel 2016 – aggiunge Guagnetti – siamo stati sì chiamati a rappresentare le idee del M5S, ma soprattutto siamo stati chiamati a rappresentare le nostre idee per quanto riguarda la realtà di Varedo“.

Guagnetti, quindi, scinde le due cose e in merito alla decisione della Teston, assieme a tutto il gruppo, si dice dispiaciuto per la sua scelta, “perché abbiamo ricevuto attacchi molto pesanti e parole piene di rancore usate senza adeguate motivazione degne dei talk show a cui siamo orami abituati e in cui si attacca l’avversario con il solo fine di screditarlo“.

Un po’ di amaro in bocca c’è, ovviamente. Soprattutto considerando il lavoro di squadra firmato 5 stelle “che in questi anni ci ha portati ad ottenere diversi risultati concreti”. Ringraziamo Silvia Teston per il lavoro svolto fino ad oggi.  Per noi rimarrà sempre una cara amica – conclude Guagnetti – ma, come prevede il regolamento interno del Movimento 5 Stelle e per consentire il proseguimento dei lavori secondo il programma elettorale del M5S Varedo, le chiediamo di dare le dimissioni e permettere il subentro di un altro componente del gruppo“. La “querelle” nasce dal fatto che Silvia Teston, pur essendo uscita dal gruppo, ha deciso di non rassegnare le proprie dimissioni da consigliere. “L’incoerente non sono io – spiega il consigliere – ma il Movimento che ha disatteso tutte le sue promesse elettorali. Per quanto mi riguarda, pertanto, non c’è più questo Movimento, ma permangono le persone che mi hanno dato fiducia e per le quali voglio continuare a lavorare. La mia – chiarisce – è stata una decisone molto sofferta, ma questo è il motivo per il quale non intendo dare le dimissioni“.

COSA NE PENSA LA MAGGIORANZA? LA RISPOSTA DEI 5S

Da un punto di vista istituzionale ci saranno delle conseguenze. Silvia Teston non può costituire un gruppo misto, poiché il regolamento impone che i consiglieri siano minimo 2 e non potrà nemmeno partecipare attivamente alle discussioni delle commissioni, rendendo de facto il suo lavoro più complicato. “Prendo atto alla sua decisione”, spiega il sindaco Filippo Vergani (Lega). Del resto, se politicamente non si sente più rappresentata da un Movimento che oggi è sul pero e domani sul melo, a mio avviso ha fatto bene ad uscire dal gruppo. Tuttavia, per quanto riguarda le questioni personali, ossia se debba o meno rassegnare le sue dimissioni, non entro nel merito della questione.

Guagnetti non si lascia scappare la frecciatina a cui risponde con tono provocatorio: “A Vergani faccio notare che uscire dal Movimento non è sinonimo di apprezzamento per altri partiti. Capisco che preferisca pensare al M5S perché in qualche modo si deve dimenticare che la Lega è appena scappata dal governo.”