Arcore: festa della Lega, Salvini c’è e attacca gli alleati di Governo

Salvini ad Arcore per la festa della Lega. Sicurezza e legalità, Tav e autonomia sono i principali punti su cui si sofferma
È tra le note della Turandot e tra gli applausi degli astanti che lui, il titolare del Viminale Matteo Salvini, durante la festa della Lega martedì 6 agosto è salito sul palco di via Monterosa ad Arcore. Con abilità retorica più che politica e senza risparmiare critiche agli avversari, ha parlato di sicurezza, autonomia e questione Tav.
Quando Matteo Salvini ha preso la parola, subito ha chiarito il motivo della sua assenza di lunedì 5, giorno in cui il suo comizio era previsto: “Ero a Roma per l’approvazione del decreto sicurezza bis che finalmente è legge. La Lega è quella dei fatti e delle poche parole, non delle perdite di tempo. E contro la sinistra che dice la qualunque e il vescovo di Lucca che invita alla resistenza, ora ci sono pene più aspre per i delinquenti e più soldi e risorse per le forze dell’ordine“. E da queste parole, tra gli applausi del suo pubblico, tutto ha inizio.
Il ministro degli Interni punta tutto sulla legalità. A partire dai vucumpra delle spiagge “che danneggiano l’economia dei commercianti”, ai 60 milioni di euro spesi per implementare le telecamere all’interno degli asili nido “contro quelle maestre che andrebbero licenziate in tronco perché i bambini, così come gli anziani non si toccano”. Attacca quindi le ONG asserendo come il decreto sicurezza non sia contro l’aiuto umanitario, ma contro il disordine, contro chi non rispetta un ordine – qui il riferimento a Carola è chiaro – e contro chi fa soldi con i clandestini. “Non siamo il porto dell’Europa“, tuona a gran voce il vicepremier.
Sale l’attenzione del pubblico numeroso. Salvini ironizza sugli attacchi personali e punta il dito contro la stampa, a dir suo, sua nemica. “Con tutti i problemi che ha l’Italia, stanno a guardare la mia pancetta in spiaggia, ma la verità è che io sono stufo dei signor no. L’Italia ha bisogno dei sì, soprattutto quello sulla Tav. Domani mattina – sottolinea – i 5S voteranno per fermarla. Ma come si fa a fermare il futuro? Io voglio un’ Italia collegata al resto del mondo. Parte lo scroscio degli astanti che ad alta voce gridano il suo nome. C’è chi lo incoraggia dicendogli di non mollare. Chi invece gli propone di abbandonare i suoi alleati. Lui, Salvini, accenna un sorriso. Non dice esattamente quello che pensa. Si limita a dire che chi vuol governare con la Lega deve essere disponibile a mettere in campo coraggio, velocità, idee chiare e guardare avanti per crescere. Essere al governo – conclude il ministro – significa lavorare per aiutare gli italiani. Se mi dovessi accorgere che non ci lasciano fare quello che vogliamo fare, la parola la torniamo a chiedere a voi perché questo Paese ha bisogno di correre”. A questo punto, dopo aver paventato lo spettro delle elezioni anticipate, lancia una nuova bordata. “A chi mi dice che bisogna redistribuire la ricchezza, io rispondo che prima di tutto la ricchezza va creata, abbassando le tasse e creando nuove occasioni di lavoro. Mi rifiuto di credere in una manovrina economica per non irritare l’Europa” e qui fa riferimento alla recente querelle con il ministro Tria.
Altro punto cruciale, è quello dell’autonomia “che non toglie niente a nessuno se non la maschera a quei politici incapaci che guardano solo ai loro interessi. Ogni regione – asserisce – dovrebbe avere la propria autonomia, perché più soldi in tasca significa maggior capacità di investimento”. MBNews è riuscito ad intervistare il ministro Salvini. Sentiamo cosa dice: