Economia

Nidil Cgil: il servizio che non lascia sole le Partite Iva individuali

Nidil è la categoria della Cgil che si occupa delle P.IVA individuali. Offre assistenza in termini fiscali e sindacali. MbNews ne ha parlato con Patrizia Menapace, responsabile servizio P.IVA della filiale brianzola di CAAF Cgil, e Lino Ceccarelli, responsabile dell'Area Giovani e Lavoro.

Nidil Cgil

In Italia, gli autonomi sono 5,3 milioni, ovvero il 23,2% degli occupati, nettamente sopra la media europea che si assesta al 15,7%.  A occuparsi di questa importante fascia di lavoratori c’è Nidil, la categoria della Cgil che offre assistenza in termini fiscali e sindacali. MbNews ne ha parlato con Patrizia Menapace, responsabile servizio P.IVA della filiale brianzola di CAAF Cgil, e Lino Ceccarelli, responsabile dell’Area Giovani e Lavoro.

Nidil: Nuove Identità Lavoro

Nidil (Nuove Identità di Lavoro) è la struttura sindacale della CGIL che dal 1998 rappresenta i lavoratori in somministrazione (ex interinali) e i lavoratori atipici (collaboratori e autonomi).

Da anni lotta, in difesa degli atipici, contro l’utilizzo improprio dei contratti di lavoro parasubordinato (co.co.pro., collaborazioni occasionali, mini co.co.co., partite iva individuali, associazioni in partecipazione, cessione di diritti d’autore, etc.). Tali contratti sono spesso utilizzati dai datori di lavoro al posto del lavoro dipendente tradizionale, perché costano meno e rendono i lavoratori maggiormente ‘ricattabili’, anche a causa delle frequenti scadenze.

I servizi di Nidil Cgil

Alcuni servizi di Nidil, offerti in collaborazione con CAAF Cgil (per l’assistenza fiscale) e INCA Cgil (per la parte previdenziale), sono rivolti ai lavoratori con P.IVA individuale e riguardano:

– Consulenza ed assistenza fiscale;
– Pratiche inerenti l’apertura della Partita IVA;
– Elaborazioni contabili ed adempimenti accessori;
– Registrazioni obbligatorie IVA e redditi;
– Tenuta libri IVA, cespiti e gestione dei versamenti F24;
– Predisposizione bilancio e valutazione risultati;
– Elaborazione e trasmissione telematica della dichiarazione annuale dei redditi modello UNICO, IVA, redditi, irap,      studi di settore, IMU;
– Elaborazione modello 770.

Il servizio viene erogato su appuntamento presso la sede Cgil di Monza di Via Premuda ed è rivolto agli iscritti. Qui, attualmente, sono seguite 94 P.IVA, suddivise sui vari regimi fiscali: 80 in regime forfettario, 8 in minimo, 5 in semplificato, 1 in regime speciale. Nel 2017 erano soltanto 28.

‘Il primo filtro è dato dalla categoria. L’utente si rivolge alla parte sindacale, ad esempio perché intende aprire una P.IVA. Nel primo step ottiene tutte le informazioni riguardo alle possibilità esistenti, tra le quali avrà modo di scegliere. Se poi la persona decide di procedere, viene indirizzata a noi’, spiega Patrizia Menapace.

‘In parole semplici offriamo i servizi del commercialista, ovviamente a tariffe calmierate, in più, oltre all’assistenza fiscale, offriamo assistenza dal punto di vista sindacale‘.

‘Spesso, le persone approdano al servizio dopo aver fatto la richiesta di disoccupazione – aggiunge Lino Ceccarelli – a quel punto vengono informate, ad esempio, del fatto che possono utilizzare la liquidazione per richiedere un prestito a fondo perduto’.

‘Tanti si rivolgono al nostro servizio anche per chiudere la P.IVA. Capita che vengano qui per chiedere la disoccupazione e scoprono di non poterla prendere per via di una P.IVA che avevano magari aperto anni prima e da tempo non utilizzano più. Nel frattempo hanno lavorato altrove hanno perso il lavoro e della vecchia P.IVA nemmeno si ricordano, ma l’Inps quando la individua effettuando i controlli per confermare il diritto alla disoccupazione, ferma tutto’, aggiunge Menapace.

L’altro servizio fondamentale offerto da Nidil è l’assistenza sindacale: ‘Perché è vero che si tratta di lavoratori autonomi e indipendenti, ma spesso questo vale solo sulla carta, di fatto poi dipendono da qualcuno. E’ il caso dei lavoratori dipendenti mascherati da autonomi. Degno di nota è senz’altro il caso delle cooperative che fanno da intermediazione con le famiglie per la scelta delle badanti – spiega Ceccarelli – in questi casi le lavoratrici spesso scoprono di avere da anni la P.IVA, a loro insaputa. Sono casi di evasione contributiva involontaria, perché parliamo di donne immigrate che hanno situazioni complicate sulle spalle e non sono a conoscenza di tutti gli aspetti legislativi del nostro Paese. Quindi si fidano di chi gli dà delle carte da firmare, perché comunque gli sta offrendo un lavoro. Capita poi in molti casi che non venga fatta nemmeno la dichiarazione dei redditi e le lavoratrici se ne accorgono quando devono fare le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno. A quel punto dalle verifiche emergono le irregolarità e quindi il rinnovo del permesso viene negato’.

‘Sono molto frequenti anche i casi di professionisti, come ad esempio gli architetti, che vengono tenuti a lavorare con P.IVA quando di fatto sono dipendenti. E’ innegabile che a incrementare ulteriormente il numero delle false P.IVA ha senza dubbio contribuito l’innalzamento del tetto del regime forfettario da 30 a 65mila euro’, ha aggiunto Ceccarelli.

La carta dei diritti del lavoro

A proposito della carta dei diritti del lavoro, nata in seno alla Cgil per restituire ai lavoratori i diritti negati, Lino Ceccarelli ci tiene innanzitutto a chiarire un punto: ‘Noi non abbiamo deciso a un certo punto di aggiungere gli autonomi al nostro panorama di rappresentanza. In realtà a monte della Carta dei Diritti c’è un lavoro di confronto e discussione all’interno dell’organizzazione che è iniziato prima del 2010: è lì che abbiamo iniziato a riflettere su come riposizionare una realtà con la nostra storia, in un mondo del lavoro in rapido cambiamento’, dichiara Ceccarelli.

‘Abbiamo realizzato una vera rivoluzione culturale, abbiamo ribaltato l’asse del nostro ragionamento: oggi noi abbiamo scelto come focus delle nostre attività il lavoratore e le lavoratrici, qualunque inquadramento abbiano. Ecco che quindi in questa nuova vision rientrano a pieno titolo gli autonomi e le P.IVA’.

‘Abbiamo voluto sottolineare con la Carta dei Diritti Universali il fatto che la persona che lavora ha diritto a determinate tutele. Noi rivendichiamo il lavoro come elemento fondamentale di cittadinanza. Perché al di là del fatto che sia lo strumento che consente di essere autonomi, in realtà è anche il terreno sul quale ciascuno realizza se stesso. Non solo, contribuisce anche alla crescita e al benessere della società, pertanto se lavorare significa fare il bene di tutti, è giusto che la società riconosca gli stessi diritti a tutti i tipi di lavoratori’.

‘Faccio l’esempio della donna in maternità: è giusto venga tutelata sia quando è occupata sia quando non lo è. Pensiamo poi all’infortunio: è una tutela che va garantita anche ai riders, che spesso lavorano con P.IVA, dopo un breve periodo in ritenuta d’acconto. E’ un diritto di tutti i lavoratori’.

‘Detto ciò, offrire un servizio organico alle P.IVA, nell’ambito di un progetto del CAF Lombardia, ha lo scopo di farci compiere un salto di qualità rispetto a quanto facevamo prima, perché appunto lo ribadiamo, di P.IVA già ci occupavamo. E la grande esperienza di Patrizia in questo ambito ha contribuito molto alla buona realizzazione del progetto su tutto il territorio’.

L’attività polemica contro le politiche del lavoro

In chiusura Ceccarelli si sofferma su alcuni aspetti delle politiche del lavoro attuali e passate: ‘La Cgil ha sempre esercitato un’importante attività sindacale e politica, inoltre ha assunto una posizione polemica nei confronti delle scelte di politica del lavoro attuate da questo governo e dai precedenti. In particolare ci siamo soffermati molto sul Job Act delle P.IVA: avrebbe dovuto completare la loro riforma del mercato del lavoro di Renzi, in realtà quel decreto non è mai stato attuato.

‘Chi conosce realmente il mondo delle politiche attive sul lavoro sa quali sono i provvedimenti che servirebbero. A cominciare dal creare un’utilità per le aziende a passare attraverso il collocamento pubblico, perché al momento di fatto non ne hanno alcuna. Se hanno un vantaggio a passare attraverso quello privato delle agenzie, è a carattere meramente commerciale e quindi in questi termini l’idea di un’occupazione che arrivi a tutti rimane ancora lontana. Con il Job Act delle P.IVA non hanno fatto altro che aggiungere delle norme programmatiche alle quali sarebbero dovuti seguire dei decreti che non sono arrivati perché poi il governo è caduto e Gentiloni si è occupato di altre priorità. Lì dentro però c’erano delle intuizioni interessanti come la maternità, la malattia e il diritto alla retribuzione, che per gli autonomi significa la possibilità di recuperare il credito’.

‘Questo per dire che il problema degli autonomi, avanzato dalla Cgil, è di fatto un problema reale, anche se poi non è stato affrontato nel migliore dei modi. E’ un punto importante e non può essere tralasciato nella riorganizzazione del mercato del lavoro in Italia. I lavoratori autonomi nel nostro Paese sono moltissimi, in proporzione molti di più rispetto agli altri Paesi con i quali ci confrontiamo. E’ pertanto una materia che ha bisogno di essere regolamentata. Il rischio è che il mercato degli autonomi diventi una giungla’.

‘Noi chiediamo in sintesi che le risorse vengano impiegate in formazione, infrastrutture e ricerca, sono questi i tre punti chiave necessari per far crescere il lavoro. Vorremo infine che questo diventasse un Paese dove il lavoro si crea’.

Come contattare Nidil Cgil

Indirizzo: Via Premuda, 17, Monza

Telefono: 039/27311

E-mail: nidilbrianza@cgil.lombardia.it

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