Economia

Confimi Monza Brianza, parola d’ordine innovazione e project management

Al Theatro di Verano Brianza, nel meeting annuale dell'associazione imprenditoriale, si è discusso anche di come valorizzare le risorse umane e la progettazione integrata.

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Viviamo un’epoca in cui la concorrenza globale e il progresso tecnologico impongono alle aziende scelte ben precise per non essere tagliate fuori dal mercato. Oggi più che in passato, infatti, non sono sufficienti soltanto le capacità personali e la qualità del prodotto per trovare il proprio spazio. Bisogna essere capaci di modellare le proprie caratteristiche. Vale anche per le Piccole e medie imprese, che costituiscono la quasi totalità del tessuto economico italiano.

Di fronte a questa situazione c’è chi ama lamentarsi e vestire i panni di Don Chisciotte per combattere, in nome esclusivamente della tradizione, contro i mulini a vento. Confimi  (Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata) Monza e Brianza, invece, che riunisce 150 piccole e medie imprese brianzole manifatturiere e di servizi con un totale di circa 2500 addetti, ha scelto di rendere il cambiamento un proprio alleato sulla strada dello sviluppo.

Ecco perché il meeting annuale dell’associazione imprenditoriale, prima della pausa estiva, è stato incentrato su innovazione, risorse umane e project management.

Tre aspetti apparentemente distinti, ma nella realtà economica quotidiana profondamente connessi. Come ha spiegato, nelle conclusioni del meeting al Theatro di Verano Brianza, Nicola Caloni, da due anni Presidente di Confimi Monza e Brianza e amministratore delegato di Caloni Trasporti, azienda brianzola di logistica, specializzata nel trasporto merci su strada in ambito nazionale ed europeo.

I PROTAGONISTI

 Innovare, valorizzare le persone e il loro apporto nel sistema produttivo, puntare su una gestione ottimale ed integrata dei progetti in grado di mettere insieme le diverse competenze professionali in tutte le fasi di sviluppo. Sono sfide che le aziende, anche e soprattutto le piccole e medie, non possono affrontare da sole. Per questo gli attori sulla scena economica sono tanti.

Dalle associazioni imprenditoriali e di categoria alla politica, nazionale e locale. Recentemente il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un incontro in vista della manovra, si è confrontato con più di 40 associazioni e sindacati.

All’appuntamento ha partecipato anche Paolo Agnelli, Presidente nazionale di Confimi,  30mila aziende iscritte, che impiegano circa 420 mila addetti e generano un fatturato aggregato di circa 72 miliardi di euro annui. Agnelli, pur attaccando le strumentalizzazioni mediatiche riguardanti l’incontro voluto da Salvini, resta scettico sul ruolo della politica.

“L’attenzione verso le aziende è spesso finta – afferma – il costo del lavoro e dell’energia in Italia resta troppo alto. Dovrebbero ascoltarci e fare normative sulla base delle nostre esigenze – continua – noi abbiamo anche proposto di creare punti di osservazione in diretto contatto con il Governo all’interno delle associazioni imprenditoriali, perché non è utile continuare a fare tavoli al Ministero quando c’è già il morto, cioè l’azienda in crisi”.

IL CONTRIBUTO DI REGIONE LOMBARDIA

 Il Paradiso, se c’è, è un’altra cosa, ma la nostra Regione da anni è considerata la locomotiva economica dell’Italia. E, anche se non mancano i problemi e le storture, le eccellenze sono numerose. E la tendenza, sostenuta dai vertici istituzionali, è sempre più quella di creare incubatori ed acceleratori d’impresa. Anche nell’ottica che l’unione delle parti sia più della loro somma.

“Sul fronte della ricerca e dell’innovazione è in fase di definizione il nuovo bando di Call Hub con una dotazione di 70 milioni di euro e l’obiettivo di creare un partenariato pubblico e privato in grado di generare un valore fino allo 0,5% del Pil regionale” afferma Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Universita’, Export e Internazionalizzazione.

“Per ridurre la burocrazia e sfruttare il sistema blockchain – continua – abbiamo coinvolto una start up e tra poco al Comune di Cinisello Balsamo sarà possibile chiedere il bonus nido con un controllo immediato e meccanizzato dei requisiti richiesti”.

LE AZIENDE

Schneider Electric 

L’innovazione per un’azienda può avere tante facce. Per Schneider Electric, che in Italia ha 6 siti industriali e 3000 dipendenti, si concretizza nell’offrire soluzioni integrate che rendono l’energia più sicura, affidabile, efficiente, produttiva, sostenibile e connessa. Anche nell’automazione di case ed edifici.

Non a caso il gruppo francese aderisce al progetto Theatro, un concept poliederico, nato nel 2017, che mette insieme un network di aziende e professionisti del mondo dell’architettura e dell’involucro edilizio. “Il nostro contributo è soprattutto legato alla digitalizzazione – afferma Giuliano Ramondino, End Users Area Sales Manager di Schneider Electric – ci poniamo a metà strada tra chi produce e chi usa energia”.

Gi Group

Da 20 anni opera nel settore del mercato del lavoro. Dove gli imprenditori fanno sempre più fatica a trovare personale con competenze tecniche specifiche sull’innovazione e la digitalizzazione.

“Sul lungo termine cerchiamo di venire incontro alle esigenze delle aziende puntando sulla scuola e sull’importanza degli istituti tecnici in particolare – spiega Michele Villa, Corporate Senior Sales Director della multinazionale italiana – sul breve periodo facciamo delle Academy con percorsi formativi in grado di dare a chi cerca lavoro le competenze richieste dalle imprese”.

Thema

Al Theatro di Verano Brianza, di cui è uno dei fondatori, è di casa. E, soprattutto per il project management, ne interpreta in pieno lo spirito principale, quello di valorizzare una progettazione integrata e sinergica per ridurre tempi, rischi e costi in fase costruttiva.

“Offriamo soluzioni complete, dall’idea all’installazione, per ogni tipo di chiusura, complemento o involucro aziendale – sostiene Gabriele Cagliani, R&D Manager di Thema – per farlo lavoriamo fianco a fianco con  architetti e designer in modo da tradurre in pratica le loro idee creative. Nonostante le nostre ancora ridotte dimensioni – continua – con il nostro approccio a 360 gradi abbiamo già un respiro internazionale”.

Schuco Italia

A Padova c’è il suo quartier generale, ma l’azienda, che si occupa di sviluppo e distribuzione di sistemi in alluminio per finestre, porte e facciate, ha deciso di avere una base logistica anche in Brianza. E, così, il Theatro di Verano Brianza è diventato uno dei luoghi in cui la multinazionale tedesca cerca di portare avanti un discorso attento alle novità di prodotto nel mondo della serramenta.

“Siamo attenti all’innovazione – afferma Massimo Bottacchi, Servizio Assistenza Progetti di Schuco Italia – non a caso abbiamo un Centro tecnologico tra i più grandi d’Europa per testare materiali e sistemi”.

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