Una delega “in più” che non piace, e che chiama già l’opposizione usmatese all’attacco della nuova “vecchia” maggioranza. Il motivo del primo rapido affondo della nuova legislatura da parte dei gruppi di minoranza, risiede nella scelta del neo sindaco Lisa Mandelli, di delegare al consigliere Angelo Posca, il ruolo di presidente del consiglio dell’assise.
Una decisione arrivata ufficialmente sabato 8 giugno, con la votazione che ha indicato l’incaricato alla gestione delle assemblee comunali in Posca, noto in paese anche per essere il presidente della Nuova Usmate Calcio. Il malcontento deriva dal fatto che “per i comuni sotto i 15mila abitanti, la figura del presidente è assolutamente facoltativa, e in genere questa mansione viene esercitata direttamente dal sindaco, in modo da ridurre sia i costi che la burocrazia”.
Questo il commento a riguardo del consigliere leghista Stefano Vimercati, che riprende l’articolo 39 del Testo Unico degli Enti Comunali. Mentre il comma 2 del Decreto Ministeriale 119/2000, ricorda che nei comuni fino a 15mila abitanti, al consigliere eletto presidente del consiglio, spetta il 10% dell’indennità del sindaco.
Ed è in pratica su questo punto che si fonda l’attacco dell’opposizione, secondo cui lo sforzo economico pubblico sarebbe stato evitabile se il sindaco avesse mantenuto la delega. Un’anomalia, in effetti, in controtendenza con altri contesti paragonabili, che si nota guardando anche al panorama dei consigli comunali del circondario per i comuni sotto i 15mila abitanti.
Anche se, appunto, lo statuto comunale non vieta questa possibilità. “È stata una scelta dell’amministrazione – ha sottolineato Posca – lo statuto comunale prevede questa possibilità e noi l’abbiamo sfruttata, visto che per di più, se non la si applica alla prima seduta della legislatura, poi non la si può più attuare”.
Una singolarità, nella gestione delle competenze comunali, che ha dato il la alla prima sortita delle opposizioni nella nuova stagione politica usmatese.
