Politica

“Il Capitanio” si affida ai big della politica: dopo Salvini arriva a Concorezzo Giorgetti

A una settimana dal ballottaggio, il candidato del centro destra porta in città il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

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A pochi giorni dal ballottaggio per aggiudicarsi la poltrona di Sindaco di Concorezzo, il candidato leghista Mauro Capitanio porta in città un altro big della politica: dopo Salvini, lunedì 3 giugno è arrivato in città Giancarlo Giorgetti, in visita alla Giovanardi Spa, azienda che quest’anno compie un secolo dalla sua fondazione, pretesto per affrontare tematiche legate al lavoro e al mondo dell’impresa.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri è arrivato in città alle 10.45, accolto da Capitanio e dal padrone di casa, Massimo Giovanardi, che ha lo ha accompagnato in un tour dell’azienda, nata nel 1919 come ditta di timbri, placche e inchiostri, oggi una delle aziende leader nel mercato delle esposizioni, delle vetrine, del packaging e dell’arte.

Presenti anche i rappresentanti delle piccole e grandi aziende del territorio, che al termine della visita si sono confrontati con Giorgetti sulle politiche del Governo in merito a lavoro, impresa e sviluppo. Del mondo della politica invece, presenti, tra gli altri, anche l’ex sindaco di Concorezzo Riccardo Borgonovo, il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, nonché fratello del candidato, e il consigliere regionale lombardo leghista Andrea Monti.

Molto concreto l’intervento del Sottosegretario, che ha ironizzato sull’idea di un'”alternanza politica-lavoro” per sottolineare la «distanza tra chi produce leggi e chi ogni giorno concretamente fa». «Incredibile come molta gente chimata a prendere decisioni ignori completamente quella che è la realtà del paese» ha commentato.

Stoccata poi al sistema delle leggi, definito “confuso” e alla loro difficile interpretazione, a cui si aggiungono la “patologia della giustizia” e il “problema del Sud”.

«In questo paese la capacità di fare c’è, bisogna ripartire dal basso – ha concluso Giorgetti – Questo discorso ovviamente vale dove le cose girano, e il Sud ora è completamente abbandonato a se stesso. Lì bisognerà inventarsi qualcosa».

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