Assemblea Apa Confartigianato: “Prima gli artigiani”, lo slogan di oltre 1700 a Roma

19 giugno 2019 | 00:09
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Assemblea Apa Confartigianato: “Prima gli artigiani”, lo slogan di oltre 1700 a Roma

Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese. 1700 imprenditori hanno fatto sentire la loro voce: sono necessarie politiche di crescita

Gli imprenditori di Milano, Monza e Brianza  si sono recati a Roma per far sentire la propria voce al Governo. L’occasione è stata l’assemblea nazionale di Confartigianato Imprese. Circa 1.700 gli imprenditori presenti, di cui una trentina provenienti dalla Brianza e da Milano. Loro slogan comune, “prima gli artigiani”.

È successo ieri, martedì 18 giugno. A partire dalle 10.30 l’auditorium del Roma Convention Center, “La Nuvola”, ha ospitato l’Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese. Si tratta del principale appuntamento annuo della Confederazione, che rappresenta un’importante occasione per dar voce al mondo delle piccole imprese davanti ai vertici del Potere nazionale. Hanno infatti preso parte all’Assemblea i rappresentanti del Parlamento, del Governo, delle istituzioni assieme agli esponenti del mondo imprenditoriale e sindacale.

Sono intervenuti quindi il presidente di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio dei Ministri.

Quando il sipario si è aperto lui, il presidente di Confartigianato Imprese ha subito colto l’occasione per ringraziare il presidente della Repubblica “per la sua continua opera volta a garantire l’equilibrio e la solidità delle Istituzioni”. E, ad una anno dalla nascita del Governo “Giallo-Verde”, ha steso un bilancio parziale “non solo per la necessaria verifica dell’attuazione degli impegni contrattuali assunti, ma soprattutto per programmare quanto ancora c’è da fare“.

Concrete misure di sviluppo ed una “severa” corsa agli investimenti sono stati i principali punti su cui Merletti ha posto l’accento. “Sono state tante – ha dichiarato – le misure positive per le imprese inserite in agenda, ma la crescita è quasi inesistente perché non c’è ancora stata una vera e propria spinta all’economia. Quell’interruttore che fa sì che le imprese investano con la voglia di rischiare – ha sottolineato – non è ancora scattato”.

Quello che, in altre parole Merletti sostiene, è la necessità di uno “shock positivo” che può arrivare solo invertendo il rapporto tra spesa per gli investimenti, crescita e spesa corrente per assistenza. “Lo sviluppo delle imprese è del resto lo sviluppo del Paese. La vera povertà – ha dichiarato Merletti – la si combatte facendo impresa, ma soprattutto dando lavoro e dignità. Al posto dei 5,6 miliardi spesi per il Rdc, si sarebbe potuto creare un reddito da lavoro stabile e duraturo“. Una chiara provocazione al ministro Pentastellato, la sua, che si è poi conclusa con l’elencazione di alcuni dati. In Italia ci sono 4,4 milioni di piccole imprese con un totale di 10,8 milioni di addetti, ossia il 65% degli occupati su territorio nazionale. “La vera cittadinanza – ha chiosato Merletti – la si conquista condividendo la fatica di mandare avanti la comunità a cui si appartiene o a cui si vuole appartenere“.

E quando nel 2018 l’export delle piccole imprese ha toccato il risultato di 127 miliardi, il 2,5% in più  rispetto al 2017, l’intervento di Merletti ha sottolineato che “per non vanificare gli anni di sforzi indicibili sostenuti dal sistema imprenditoriale italiano per riorganizzarsi”, quello che serve è una robusta spinta verso la crescita delle imprese. Meno tasse, adeguati investimenti sulle infrastrutture, ma soprattutto apposite leggi funzionali a mantenere il sistema imprenditoriale italiano competitivo. “Nessun uomo è un’isola – ha spiegato – tantomeno gli Stati. Bisogna adattare la nostra cultura al concetto più ampio della “rete del commercio mondiale”, nella quale ogni impresa può trovare la sua collocazione, facilitata dalla rivoluzione digitale”.

LA DICHIARAZIONE DI BARZAGHI E DI PAOLO FERRARIO

Sono orgoglioso dei miei artigianiche anche questa volta non hanno fatto mancare la loro presenza, pur rinunciando a un giorno lavorativo“. Lo ha dichiarato il presidente di Apa Confartigianato Monza Brianza Giovanni Barzaghi che ha poi sottolineato come siano molti i temi aperti al momento, dalla flat tax al timore di tagli per evitare la procedura d’infrazione dall’Europa. “In questo senso, un’occasione come questa è nodale per riattivare un dialogo vero e diretto dei corpi intermedi con il Governo. Le piccole imprese – ha sottolineato – non hanno altri strumenti per far sentire la propria voce, per questo è fondamentale che l’Esecutivo prenda la stabile decisione d’interloquire con le associazioni per arrivare davvero a chi ogni giorno contribuisce a dare una scossa al mercato del lavoro e alla nostra economia“. Da qui la promessa del ministro Salvini “che ci ha promesso – ha spiegato Barzaghi – di convocarci a breve per scrivere assieme le priorità dell’agenda economica. Staremo a vedere…”

Sullo stesso piano la posizione di Paolo Ferrario, segretario generale di APA Confartigianato Milano Monza Brianza: “L’assemblea nazionale è sempre un momento importante per i dirigenti artigiani di APA Confartigianato che si sono confrontati a Roma con rappresentanti del Governo, della politica e delle istituzioni. La nostra delegazione, composta da delegati  provenienti dalla Brianza e dall’area metropolitana di Milano, ha apprezzato e più volte applaudito la relazione del Presidente nazionale Giorgio Merletti che ha commentato le iniziative adottate in questo primo anno dal Governo. Ci sono state sottolineature positive per alcune iniziative ma anche critiche soprattutto per una situazione generale ancora incerta per la tenuta complessiva dei conti. La condivisione è stata totale quando il presidente nazionale ha ricordato la necessità di un “forte sì” agli investimenti, allo sviluppo e alle infrastrutture”.