Sulbiate, centro estivo parrocchiale più caro: proteste

2 maggio 2019 | 00:07
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Sulbiate, centro estivo parrocchiale più caro: proteste

Mugugni a Sulbiate per le differenze del costo d’iscrizione del campo estivo oratoriale della comunità pastorale.

Nasi storti dei residenti di Sulbiate per i costi più elevati stabiliti per il prossimo campo estivo parrocchiale di Aicurzio.

Il dibattito è sorto attorno alla presunta disparità di trattamento fra i tre comuni della comunità pastorale Regina degli Apostoli: in particolare a quello riservato ai sulbiatesi, rispetto ai residenti dei comuni limitrofi di Bernareggio ed Aicurzio (che pagano rispettivamente 2 e 4€ in meno), per quanto riguarda il costo d’iscrizione settimanale al centro estivo dell’oratorio.

Una scelta, secondo qualcuno, figlia dell’idea che il tenore medio dei sulbiatesi sia più elevato rispetto a quello dei comuni limitrofi. In realtà le cose stanno diversamente. A chiarire meglio i termini della questione ci ha pensato direttamente il primo cittadino del comune, per qualcuno più “penalizzato”, Carla Della Torre. Il sindaco ha specificato che il criterio del costo d’iscrizione differente per ciascun paese è stato fissato dalla parrocchia e non dai comuni.

“Quest’anno abbiamo deciso di non partecipare con un contributo “a pioggia” per sostenere le famiglie in condizioni di maggiore difficoltà economiche – ha precisato ancora Della Torre – in pratica rispetto alle altre due amministrazioni noi non abbiamo messo una cifra a bilancio per assegnarla a tutti i residenti senza nessun distinguo. Al contrario abbiamo deciso di fare qualcosa di più mirato, venendo incontro magari a chi pensava proprio di non mandare i figli al campo perché ha già calcolato che non riesce a stare dentro alla cifra richiesta“. Come ribadito dal primo cittadino, insomma, non si è trattato di una mossa “al risparmio”, ma anzi, di un’azione per cercare di dare un aiuto concreto, sicuramente a meno famiglie, ma a chi ne ha realmente bisogno.

Una scelta, pur opinabile, che per il sindaco va dritta nella direzione di “non voler creare differenze”. Anche se a voler ben vedere, la differenza di costi è nata proprio dalla scelta fatta dall’amministrazione sulbiatese. Concetto ben rimarcato anche da don Stefano Strada, responsabile della comunità pastorale. “Confermo che Sulbiate ha fatto una scelta diversa rispetto alle altre due amministrazioni – ha spiegato don Stefano – e questo alla fine detta anche la differenza nel costo d’iscrizione fra i residenti dei tre comuni“.