Attualità

Sulbiate, le incognite sul nuovo “bosco verticale”

Tempi lunghi per la consegna del progetto di riqualificazione del "bosco verticale" di Sulbiate.

piazza castello bosco verticale sulbiate mb

Nuovi aggiornamenti in vista per la riqualificazione del “bosco verticale” a Sulbiate. Sbloccata una situazione che si trascinava da anni, s’intravede all’orizzonte un altro stop.

Con la  recente demolizione, avviata a febbraio, della struttura che per quasi quattro anni ha tenuto in stallo viabilistico una zona importante del paese (costringendo la giunta Crespi a emanare un’ordinanza di istituzione del senso unico della via Fermi, adiacente al palazzo), oltre che aver gettato ombra sulla caratteristica Piazza Castello, oggi i residenti si trovano a dover attendere qualcosa in più dei tempi previsti dall’ordine della Soprintendenza, per vedere depositato il progetto del “nuovo bosco”, al posto dell’ala est del vecchio immobile storico ammalorato.

Dalla scorsa estate, infatti, a capo dell’edificio si è insediata una nuova proprietà, l’immobiliare Muschio Allegro, che da una parte ha sbloccato una situazione di stagnazione che perdurava da anni. Fatidica in questo senso è stata la caduta di alcuni calcinacci, nell’agosto 2018, sulla via Fermi, che ha suggerito a tutti di provare ad accelerare i tempi per il restyling dell’edificio.

Quello su cui l’opposizione di Sulbiate Insieme ha tenuto però fermamente, a più riprese, a ribadire al sindaco e al privato, era la difesa del sito storico ad ogni costo, e il tentativo di recuperare il recuperabile. Visto che si parla di un piccolo patrimonio per i sulbiatesi, dall’alto dei suoi 300 e passa anni di vita (e non a caso sulla vicenda è intervenuta anche la Soprintendenza alle Belle Arti, senza porre però porre alcun vincolo).

Alla fine, nell’autunno 2018 si è tenuta la Conferenza di Servizi risolutiva, che in base ai dettami della Soprintendenza ha disposto la ricostruzione del rudere mantenendo nel nuovo disegno le linee guida del progetto originale. Quindi, una vittoria a metà per la minoranza. E in base all’accordo, entro il 15 marzo la società proprietaria avrebbe dovuto presentare il nuovo progetto di riqualificazione. In realtà ad oggi è partita (e non è finita) solo la demolizione.

Ad oltre due mesi dalla scadenza pattuita, il problema è anche un altro, ed è rappresentato da un cumulo di macerie e spazzatura accatastato in  un angolo del cantiere in questi mesi, durante i lavori per la demolizione del fabbricato. “Essendo costi in più sulle spalle del comune – ha spiegato il sindaco Carla Della Torre – per il momento non possiamo fare molto di più che sollecitare il proprietario a rimuovere la catasta. Posso immaginare che abbiano già smaltito i rifiuti più redditizi a livello di rivendita, e per quelli indifferenziati e irrecuperabili stiano aspettando di valutare l’opzione più vantaggiosa per lo smaltimento”. Intanto, al momento il dato certo resta il punto interrogativo sui tempi per la consegna del progetto di riqualificazione.

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