Politica

Sui muri scrivono “Lega razzista”. La candidata (di origine peruviana) risponde

La Lega da sempre è accusata di essere razzista. La politica nazionale di Salvini che chiude i porti e accusa il Papa accende la polemica anche nelle amministrative

paola patrizia riva

Le sue origini peruviane avevano già fatto discutere, nel 2013, quando venne eletta segretaria della sezione besanese della Lega. Oggi, il nome di Paola Patrizia Riva, ritorna per le amministrative 2019 perché candidata  come consigliere comunale con la Lega sostenendo il candidato Emanuele Pozzoli. Una candidatura che fa la differenza, soprattutto alla luce dei numerosi attacchi che il partito di Matteo Salvini sta ricevendo sia a livello nazionale che locale: una peruviana tra i militanti del Carroccio, ma la Lega non è razzista?

Scritte ingiuriose e manifesti di propaganda strappati

La nostra domanda è provocatoria, ma le scritte che sono apparse sui muri di Besana no. A documentarle il consigliere Regionale Alessandro Corbetta che commenta: “scritte infamanti, manifesti strappati di continuo, bugie e attacchi gratuiti sui nostri candidati. Evidentemente qualcuno a sinistra ha paura di noi! Noi andiamo avanti a testa alta e col sorriso, forti delle nostre idee.”

E se è vero che, nel 2019, il colore della pelle può essere ancora una discriminante, abbiamo chiesto direttamente a Paola Patrizia Riva qual è il suo pensiero su quanto, a pochi giorni dal voto, sta succedendo alla Lega e quali sono, davvero, le idee del partito soprattutto in merito alla questione dell’immigrazione.

“Lega razzista? Direi proprio di no e ne sono un chiaro esempio visto che, in passato, le critiche sul colore della mia pelle e la mia presenza nella Lega mi sono state sempre mosse dai partiti avversari e non dai miei compagni politici – ci racconta – noi non siamo contro l’immigrazione, ma vogliamo un’immigrazione controllata. L’arrivo dei richiedenti asilo deve avere dietro una progettualità, altrimenti non funziona.”

Via Moneta, come andrà a finire?

E dalla politica nazionale, si passa in fretta a quella locale. Quando si parla di richiedenti asilo, a Besana, il riferimento a via Moneta (che ospita una cinquantina di profughi) è immediato: “è l’esempio concreto di cosa succede se dietro l’immigrazione non c’è un progetto – ci spiega – credo sia normale che dei ragazzi, che non hanno la possibilità di lavorare o fare altro, facciano poi delle bravate o peggio”. E il sentimento di paura e poca integrazione che, da anni, provano i residenti della zona è sintomo di qualcosa che non va: è’ per questo che, il candidato sindaco Emanuele Pozzoli, ha voluto incontrare personalmente i residenti , assicurando loro che, in caso di vittoria, la situazione verrà rimessa sul banco della discussione. “Sono assolutamente d’accordo con Pozzoli – conferma Paola Patrizia Riva – abbiamo promesso loro più attenzione alle loro necessità e richieste. Ora però è presto per parlare di questo”.

e se la politica tira in ballo la religione.

Insomma, porti chiusi sì ma a ragion veduta. Questa la posizione della candidata consigliere comunale besanese che ha le idee ben chiare sulla questione dell’immigrazione. Ed è netta anche quando le chiediamo il suo pensiero in merito all’ultima bomba mediatica che ha coinvolto il leader Salvini che ha tirato in ballo Papa Francesco durante uno dei suoi ultimi comizi in piazza prima delle elezioni di domenica: “Sono cattolica praticante e tutte le domeniche vado a Messa – conclude – dico solo questo: la politica deve fare la politica, la Chiesa deve fare la Chiesa. Ognuno ha il suo ruolo”.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.