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Monza, “Compagnia del Centro”: fermati altri tre giovanissimi rapinatori

Prosegue l'operazione della Polizia di Stato. Ad aprile 6 ragazzi erano stati arrestati, accusati di almeno 10 rapine e un tentato omicidio

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Nuovo colpo alla cosiddetta “Compagnia del Centro”, banda di ragazzini responsabili di furti, rapine e violenze tutti perpetrati nel centro di Monza. Prosegue l‘Operazione “G.T.A. – Monza” della Polizia di Stato, che nei giorni scorsi ha fermato altri tre soggetti poco più che maggiorenni,responsabili di rapine in danno a giovanissimi.

Si tratta di A.A., italiano di 21 anni, accusato di aver rapinato un coetaneo, M.C.E., cittadino dominicano minorenne, e U.C., italiano da poco 18enne, che insieme sono accusati di aver commesso una rapina a due ragazzini in via Manzoni. Il primo è stato denunciato a piede libero per rapina e ricettazione, il secondo arrestato, mentre il terzo denunciato in stato di libertà.

LA COMPAGNIA DEL CENTRO

Tutti e tre, residenti a Monza, sono noti agli investigatori come appartenenti alla “Compagnia del Centro”, sei membri della quale, al termine dell’operazione “G.T.A. – Monza”, erano stati arrestati ad aprile in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, con l’accusa di aver commesso almeno dieci rapine, un tentato omicidio, oltre a lesioni, furti, minacce gravi e spaccio di stupefacenti, tutti commessi a Monza tra il mese di marzo 2018 e gennaio 2019. La banda non era solo nota alle forze dell’ordine, ma anche ai giovani monzesi, che spesso si trovavano a non passare “nella loro zona” pur di non incontrarli.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Monza, aveva delineato l’esistenza di un vero e proprio sodalizio finalizzato alla commissione di reati predatori a danno di giovani vittime, scelte perché trovate in situazioni di minorata difesa, sempre sfruttando la forza intimidatrice del branco. «Una violenza che spaventa – aveva commentato il Procuratore capo di Monza, Dottoressa Luisa Zanetti – Solo allo scopo di soddisfare una volontà di umiliare e affermare il loro potere».

L’operazione prende il nome da un videogioco a cui sembra che i malviventi si ispirassero per commettere i loro reati. In un caso, quello per cui sono accusati di tentato omicidio, un ragazzo di 32 anni di Monza è stato picchiato così violentemente da fratturargli il cranio. Finito nelle grinfie del gruppo anche un senzatetto, picchiato di santa ragione per essersi opposto al furto della sua bicicletta.

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