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DF Sport Specialist a tu per tu con l’ultra maratoneta Collè: “Per il Tor allenate la testa”

Nel negozio di Bevera di Sirtori il top runner valdostano, vincitore due volte della competizione, ha raccontato al pubblico le emozioni di una prova lunga 330 km. Che rifarà a settembre.

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Un quaderno bianco che ogni concorrente continua a scrivere ogni 30 minuti. Un viaggio dentro ed oltre se stessi. Solo il linguaggio epico ed immaginifico di una metafora può forse dare l’idea di cosa sia il Tor des Géants, la gara di endurance trail più dura al mondo con i suoi 330 chilometri di percorso e 24mila metri di dislivello.

La competizione, che quest’anno si svolgerà dall’8 al 15 settembre  con partenza e arrivo a Courmayeur, attraversa i paesaggi mozzafiato della Valle d’Aosta tra Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso. Ed è stata protagonista di una serata organizzata da DF Sport Specialist. Che, da azienda profondamente legata ad eventi sportivi, soprattutto di montagna, è uno degli sponsor della gara, giunta ormai alla decima edizione ed in grado di richiamare trail runner da ben 75 Paesi.

Nel negozio DF Sport Specialist di Bevera di Sirtori l’incontro di maggio di “A tu per tu con i grandi dello sport”, infatti, ha avuto come ospite d’eccezione Franco Collé, valdostano di Gressoney, ingegnere di professione, ma ultramaratoneta nell’anima, capace di essere l’unico uomo a vincere due volte, nel 2014 e nel 2018, il Tor des Géants.

Collè, presentato da Giuseppe Zamboni, responsabile Marketing e Pubblicità di DF Sport Specialist e intervistato da Ettore Pettinaroli, giornalista e trail runner, ha provato a raccontare con le parole le emozioni, la fatica e le sensazioni del Tor des Geants.

“Non è una gara, ma un’avventura da vivere personalmente, in cui dominano le albe, i tramonti, le Alpi e il tifo delle persone – afferma il 40enne ultra maratoneta – bisogna prepararsi gradualmente a farla perché servono le gambe per fare 330 km, ma soprattutto la testa per superare le tante crisi che si devono affrontare lungo l’impegnativo percorso”.

Arrivare, come Collè, a fare 5 volte il Tor des Geants, passando dai 300 fino agli oltre 3000 metri di altitudine, significa accumulare un patrimonio di esperienze e di immagini che riscaldano il cuore e la mente.

“Dopo la vittoria nel 2014, nel 2017 volevo ripetermi e provare a battere l’allora record della competizione, le 70 ore e 4 minuti dello spagnolo Iker Karrera – racconta l’ingegnere runner – stava andando tutto bene, viaggiavo su un tempo intorno alle 65 ore finali, quando mi sono addormentato per un’ora e mezza a 2400 metri di quota. Mi sono svegliato in ipotermia, senza più energie nelle gambe e nella testa – continua – ho cercato di riprendere, ma mi sono dovuto ritirare a 22 km dal traguardo”.

I 330 km del Tor des Geants, insomma, non perdonano. E l’assenza di sonno regolare, prolungata ininterrottamente anche per 5 giorni, toglie forza e lucidità. “Nel 2018 sono partito per arrivare con la migliore posizione possibile – spiega Collè – avevo un ampio vantaggio su tutti gli altri, così, proprio nella base vita dove mi sono ritirato l’anno prima ho deciso di dormire un’ora. Mi sono risvegliato svuotato, ci ho messo un’ora e mezza per rimettermi in moto e ho vinto in 74 ore con soli 37 minuti sul canadese Galen Reynolds”.

Disputare il Tor des Geants, che nel 2019 si arricchisce anche dei 30 km del “Passage au Malatrà” e dei 450 km, con 32mila metri di dislivello, del Tor des Glaciers, prova estrema riservata unicamente a cento ultratrailer, è una scelta totalizzante. Lo dicono i mesi di preparazione fisica e psichica necessari per presentarsi alla partenza.

“Le allucinazioni fanno parte del bagaglio di ogni partecipante al Tor des Geants – spiega Collè – nel 2014 ho costantemente visto due vecchietti con il cappello seduti su una panchina e nel 2018 sentivo ovunque le urla e i campanacci dei tifosi, anche quando ero solo in mezzo al bosco”.

Se c’è chi, in preda ai deliri della fatica, ha perfino provato a suicidarsi da un ponticello alto nemmeno due metri, nonostante tutto la voglia di rifare questa competizione unica negli scenari fiabeschi della Valle d’Aosta è più forte del pensiero di non sottoporsi ad uno sforzo così estremo.

“Ci sarò anche quest’anno dopo aver corso la settimana prima i 160 km dell’Ultra trail Monte Bianco – annuncia Collè, che normalmente nel corso dei 3 giorni e 3 notti da lui impiegati per giungere al traguardo del Tor des Geants arriva a perdere 10 chili di peso – la mia idea è di godermela con tranquillità, ma poi con il pettorale addosso vedremo”.

Chi è tra i 950 concorrenti iscritti all’edizione 2019 della competizione si sta naturalmente già preparando in vista di settembre. DF Sport Specialist quest’anno ci sarà anche con la presenza del suo fondatore Sergio Longoni. Ma, nell’attesa dell’evento valdostano, ha già definito una serie di iniziative e promozioni.

“Il 25 maggio al Parco di Monza insieme ai 2500 iscritti di Pedala con i lupi– annuncia Zamboni – il 13 giugno verrà a trovarci per “A tu per tu con i grandi dello sport” l’arrampicatrice iraniana Nasim Eshqi, il 18 luglio avremo con noi un super alpinista americano e il 21 settembre stiamo preparando all’Autodromo di Monza il più grande running test in Europa”.

Se non bastasse c’è anche altro che nel mondo DF Sport Specialist bolle in pentola. “Siamo ormai giunti ad oltre 200 serate di “A tu per tu con i grandi dello sport”, format nato nel 2005 – spiega Zamboni – stiamo mettendo a punto un’opera che metta insieme il meglio di questa iniziativa”.

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