Economia

Uno stipendio non sempre basta, Cgil MB: “Pronti a fare la nostra parte”

I cosiddetti "working poor" sono in aumento nel nostro territorio. Il sindacato di via Premuda, autore anche di un'indagine sul tema, offre un servizio dedicato ai lavoratori in difficoltà.

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Trovare un lavoro è, per molti, diventata un’impresa. Ma, sempre più spesso, l’agognato obiettivo può non bastare. Perché arrivare a fine mese richiede, ormai, qualcosa in più. Lo dicono le statistiche che riguardano i cosiddetti “working poor”, i lavoratori poveri. Secondo i recenti dati di Eurostat questi cittadini in difficoltà sono l’11,7% della forza lavoro in Italia. E le prospettive, secondo il Censis, sono tutt’altro che allettanti. Ben 5,7 milioni di chi oggi è giovane nel 2050 potrebbe avere una pensione al di sotto della soglia di povertà.

Fortunatamente, lo Stato italiano, a partire dai due governi precedenti, ha dato avvio, per la prima volta, a misure di contrasto alla povertà. Ma tra queste povertà rimangono fuori i cosiddetti “vulnerabili”, ossia i molti che, pur lavorando, sono in bilico tra la possibilità di avere una vita dignitosa e il rischio di scivolare nel baratro delle nuove povertà.

Un’emergenza sociale, insomma, che non può essere ignorata da nessun Governo, motivo per il quale, negli ultimi anni, i provvedimenti del legislatore tendono a includere nelle politiche di sostegno al reddito anche i “working poor”.

La situazione, da questo punto di vista, è delicata anche a Monza e in Brianza, una delle aree più industrializzate e con il tasso imprenditoriale più elevato d’Italia. Ecco perché la Cgil ha aperto da anni uno sportello di ascolto dedicato ai lavoratori che attraversano periodi di difficoltà, dettati da elementi correlati alla situazione lavorativa o alla sfera personale.

“Abbiamo circa 3 appuntamenti a settimana – spiega Luca Mandreoli (nella foto in basso), responsabile Area Migranti e Politiche sociali per la Cgil di Monza e Brianza – i casi classici che accompagniamo in un percorso ormai strutturato sono quelli di nuclei familiari abituati ad un tenore di vita determinato da due salari”.

“Nel momento in cui questa situazione viene messa in crisi da un evento dirompente, la perdita di uno dei salari, una separazione, un lutto, il sistema va in crisi – continua – mantenere lo stesso stile di vita è possibile solamente entrando nel mercato del prestito al consumo, perdere il controllo del budget porta successivamente a situazioni con impianti debitori difficilmente sopportabili”.

Lo sportello della Cgil Monza e Brianza, allora, diventa una sorta di rifugio, a cui si approda grazie anche a figure come i delegati sindacali, “antenne” capaci di intercettare il disagio nei luoghi di lavoro e offrire un primo ascolto ed orientamento ai lavoratori in difficoltà. Per affrontare un problema dai risvolti sociali così pesanti, c’è bisogno di studio ed azioni concrete.

“Abbiamo partecipato al Progetto Archimedes, un’iniziativa di Welfare in Azione (Fondazione Cariplo) con capofila l’Ambito dei comuni del caratese, all’interno del quale gli uffici politiche sociali di Cgil e Cisl Brianza hanno avuto l’opportunità di tematizzare il fenomeno nel mondo del lavoro, portandolo in diverse assemblee e coinvolgendo i soggetti interessati, lavoratori e delegati sindacali” spiega Mandreoli.

Da questa esperienza è nata una vera e propria indagine, svolta dallo stesso Mandreoli e da Sergio Venezia dell’Ufficio politiche sociali Cisl Monza, sull’incidenza delle nuove povertà tra i lavoratori della Brianza: “AGIRE IN FIDUCIA ACCOGLIERE L’INCERTEZZA- Una ricerca sulla vulnerabilità economica tra i lavoratori della Brianza”. Dai dati emergono le difficoltà e le rinunce con i quali una parte di chi vive nel nostro territorio, nonostante un salario, deve fare i conti.

“Dagli elementi raccolti abbiamo costruito una rete tra i soggetti che possono orientare il lavoratore tra la giungla dei finanziamenti, delle rate e dei pignoramenti – spiega il responsabile Area Migranti e Politiche sociali per la Cgil di Monza e Brianza – negli ultimi anni il rapporto con Fondazione San Bernardino, associazione anti- usura di derivazione Caritas, è funzionale ed è servito per risollevare diverse famiglie da situazioni economiche drammatiche”.

Uno dei passi successivi nella lotta alla vulnerabilità economica e sociale è un corso formativo dedicato ai delegati sindacali che prevede un approfondimento sui temi del debito e del bilancio familiare.

“I poveri certificati da un ISEE inferiore alla soglia di povertà assoluta sono in aumento costante anche nel nostro territorio – afferma Mandreoli – ma è anche vero che molti sono i soggetti vulnerabili, che hanno un ISEE superiore a quella soglia e, nonostante tutto, non riescono a far fronte alle spese della vita quotidiana perché le loro condizioni sono mutate a seguito di imprevisti di salute, crisi aziendali, separazioni familiari”.

“Per evitare che questi lavoratori si trovino tra qualche tempo a ingrossare le file dei poveri – continua – è necessario intervenire preventivamente e come organizzazioni sindacali stiamo cercando di farlo”.

Per contattare il servizio di Segretariato Sociale della Cgil di Monza e Brianza è sufficiente chiamare al numero 039.2731207 o scrivere a PoliticheSocialiBrianza@cgil.loombardia.it : lo sportello, gestito dall’Area Politiche Sociali della Camera del lavoro di via Premuda, è aperto il martedì dalle 14 alle 18.

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