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Rapine e tentato omicidio ispirati al videogioco GTA: 6 ragazzi in manette

Poco più che maggiorenni, prendevano spunto dalla serie Grand Theft Auto per commettere azioni criminali

operazione gta conferenza stampa

Violenza gratuita, efferata e fine a se stessa, al solo scopo di affermare il proprio predominio. Sei ragazzini, poco più che maggiorenni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Monza: tutti sono accusati di aver commesso almeno dieci rapine e un tentato omicidio e di aver agito ispirandosi al video-gioco Grand Theft Auto, GTA, che ha anche dato il nome all’operazione.

I sei ragazzi sono finiti in manette sabato 13 aprile, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Monza. Tutti erano parte della stessa gang, denominato “Compagnia del centro” o “Compagnia del Ponte“, perché gravitavano e agivano nella zona del Ponte dei Leoni. Sono tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di un tentato omicidio e di dieci rapine aggravate, oltre ai delitti di lesioni, furto, minacce gravi e spaccio di stupefacenti, reati tutti commessi in Monza tra il mese di marzo 2018 e gennaio 2019, in concorso tra loro e in compagnia di altri soggetti minorenni, di cui si sta occupando il Tribunale dei Minori.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, è stata condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Monza in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e con l’ausilio di squadre cinofile e della Polizia Scientifica.

I sei arrestati, tutti residenti a Monza e nell’hinterland, sono quattro italiani e due stranieri, tutti appena maggiorenni, 18enni e 19enni, mentre solo uno è classe 1994.

L’indagine ha delineato l’esistenza di un vero e proprio sodalizio finalizzato alla commissione di reati predatori a danno di giovani vittime, scelte perché trovate in situazioni di minorata difesa, sempre sfruttando la forza intimidatrice del branco. Il modus operandi era sempre lo stesso: uno del gruppo sceglieva la vittima, poi chiamava il branco, che metteva in atto una provocazione per generare una reazione.

In un caso, quello per cui sono accusati di tentato omicidio, un ragazzo di 32 anni di Monza è stato picchiato così violentemente da fratturargli il cranio: in quella circostanza, il branco, ha iniziato il litigio in un bar del centro per poi trascinare il mal capitato fino al sottopasso nei pressi di corso Milano, picchiandolo con calci e pugni anche in testa. Si sono interrotti solo dopo aver sentito le volanti sopraggiungere. Finito nelle grinfie del gruppo anche un senza tetto, picchiato di santa ragione per essersi opposto al furto della sua bicicletta.

«Una violenza che spaventa – ha commentato il Procuratore capo di Monza, Dottoressa Luisa Zanetti – Solo allo scopo di soddisfare un’esigenza di violenza, per umiliare e affermare il loro potere. I ragazzi sono accomunati dalla bassa scolarità, dal disinteresse per tutto, se non per questo commettere reati ed essere violenti».

«Il loro atteggiamento era tipico delle organizzazioni criminali organizzate – ha aggiunto il Sostituto procuratore Dottor Carlo Cinque – Con frasi quali “Qui comandiamo noi” o “Se non fai quello che dico ti ammazzo” avevano creato vero e proprio terrore tra i giovanissimi, tanto che in molti, convinti da noi a sporgere denuncia, hanno affermato di non recarsi più in centro da tempo a causa della loro presenza».

Durante l’esecuzione delle perquisizioni sono stati sequestrati telefoni cellulari ed altri oggetti personali degli indagati, utili per il prosieguo delle indagini. La Polizia ha lanciato l’appello affinché chiunque sia stato vittima del branco e non l’ha ancora fatto, sporga denuncia.

(Ultimo aggiornamento alle 14.45 di mercoledì 17 aprile)

 

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