Ambiente

Friday For Future, anche a Monza sono in 2000: “Non c’è un altro pianeta”

In piazza per il primo sciopero globale del clima. Gli organizzatori: a Monza siamo quasi 2000 persone.

manifestante friday for future mb

È successo tutto in fretta. Si sono organizzati in 15 giorni e oggi hanno manifestato in centro a Monza. “Poi dicono che i giovani non si fanno sentire – afferma Riccardo, 23 anni, oggi in piazza – E invece siamo qui a Monza, come altri nel resto del mondo, per portare l’attenzione sull’inquinamento e il cambiamento climatico”.

Hanno animato Piazza Trento e Trieste con musica, colori e idee per quasi cinque ore. Sono tanti, oltre due mila, e giovanissimi, minorenni o poco più che maggiorenni, i ragazzi arrivati quest’oggi, 15 marzo, nel cuore di Monza per il Friday For Future, la giornata di sciopero globale contro i cambiamenti climatici.
Con una mobilitazione pacifica e alcuni flashmod improvvisati, si sono uniti anche loro alla protesta lanciata dall’attivista svedese Greta Thunberg, che da diversi mesi chiede ai governi di intervenire sulle politiche ambientali e contrastare i cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale.

Gli studenti in piazza

È successo tutto in fretta. Nel giro di 15 giorni un piccolo gruppo, costituito dai rappresentanti di istituto di Frisi, Zucchi, Porta, Mosè Bianchi, Olivetti, Mapelli e Nanni Valentini, ha creato sui social la piattaforma web di Friday For Future Monza e ha deciso di mobilitare i compagni di scuola proponendo la manifestazione.
Poi le adesioni sono aumentate (14 scuole in tutto hanno detto sì), è stato creato l’evento Facebook, poi una ‘call to action’ per realizzare i cartelloni e infine un confronto per condividere idee sul da farsi.

“Tutto questo è pazzesco – racconta Nicolas Torri, villasantese di 19 anni, rappresentante del liceo Frisi di Monza – e va ben oltre le nostre aspettative. Siamo quasi 2000 persone e secondo me abbiamo raggiunto tutti questi ragazzi perché abbiamo fatto un percorso di coinvolgimento che partiva ‘dal basso’.
Se ci chiedono perché siamo qui oggi rispondiamo che la nostra generazione è consapevole di vivere sulla propria pelle gli effetti del cambiamento climatico e non ha intenzione di stare a guardare”.

In piazza c’è anche Chiara, che si ripara all’ombra e sorridendo domanda: “ci sono 20 gradi oggi, è normale? Siamo abituati a vedere immagini sullo scioglimento dei ghiacciai e forse percepiamo il problema come qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Noi però oggi siamo qui per dire proprio l’opposto: il tempo di cambiare le cose è adesso”.

Il supporto

Presenti in piazza anche gli attivisti di Legambiente.
“E’ il loro momento – dichiara Maddalena, ecovolontaria – ma è giusto supportarli. Abbiamo portato con noi le bandiere ma non le stiamo sbandierando perché non vogliamo strumentalizzare la giornata. Monza è la terza città più inquinata d’Italia, siamo peggio anche di Milano che nell’immaginario comune è la tipica città ‘grigia’. Siamo d’accordo con loro quando chiedono mezzi di trasporto più efficienti sul territorio per limitare il numero delle automobili”.
Si unisce alla battaglia anche l’Assessore all’Ecologia del comune di Monza Martina Sassoli che su Facebook scrive: “questa è la generazione più green che la storia dell’uomo abbia visto finora”.

La protesta continua

“Non siamo qui in maniera spot – racconta Lorenzo Pedretti, ventenne monzese attualmente Presidente della Consulta Studentesca – e siamo pronti a tornare in piazza anche il prossimo 18 maggio per discutere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Lo faremo nella nostra maniera, portando avanti le nostre battaglie”.
Gli studenti torneranno a parlare di cambiamenti climatici tra meno di un mese, il 10 aprile nelle sale della villa Tittoni, grazie a una Simulazione Parlamentare che coinvolgerà sei scuole internazionali, tra cui il liceo Majorana di Desio.
“Sarà un’occasione splendida – racconta uno dei ragazzi – parleremo per la prima volta di diritto ambientale”.

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