Ambiente

Desio: l’opposizione stronca i lavori di potatura del Comune

E' polemica tra maggioranza e opposizione, che sostiene come "i lavori non stati fatti in modo corretto".

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A Desio è tempo di potature ma, a lavori ultimati, è polemica. I lavori fatti non piacciono. Soprattutto ai consiglieri del M5S, che cercano spiegazioni. Secondo quanto ha dichiarato Sara Montrasio, consigliere 5S, “già due anni fa si era presentato il problema e aveva avuto una certa eco. Se – ha poi chiosato – abbiamo delle persone esperte nel settore che disinteressatamente offrono i loro consigli, se stiamo pagando una persona per vigilare sulla manutenzione del verde, com’è che oggi ci ritroviamo al punto di partenza?”. Una domanda ben precisa, quella del consigliere, la cui risposta da parte dell’amministrazione non tarda ad arrivare.

IL FATTO

Il punto della questione è semplice. A Desio sono state fatte delle potature secondo una modalità “poco convincente”. Così ha spiegato il consigliere 5S Sara Montrasio, che ha poi sottolineato “come il Comune ha usufruito, quest’anno, di un agronomo, ma rispetto al passato il risultato non è cambiato“.

Immediata la risposta da parte dell’assessore all’Ambiente Bruno Guidotti che senza mezzi termini ha controbattuto alle “accuse” sostenendo che per poter criticare il lavoro svolto dall’agronomo del comune, sarebbe necessario portare “elementi validi a dimostrazione del fatto che sia stato fatto uno sbaglio”.

I 5stelle, da parte loro, hanno raccolto il guanto di sfida e senza perdere troppo tempo hanno interpellato un secondo agronomo, il dottor Angelo Vavassori.  Recatosi sul posto, il dottor Vavassori ha poi riportato come “le risultanze del sopralluogo e dei riscontri delle verifiche alle operazioni eseguite hanno manifestato un grado di mediocre qualità operativa. Si riscontra – chiosa Vavassori – che la forma e lo stato attuale delle alberate nelle parti di ramificazioni sono molto difformi da una via all’altra e non corrispondenti alle reali necessità strutturali e fisiologiche delle alberature”.

 

A questo punto il primo cittadino Roberto Corti è intervenuto chiarendo come i lavori non siano stati improvvisati e che al contrario, “ciò che è stato fatto rappresenta il frutto di un lavoro di un agronomo selezionato tramite un regolare bando di gara”. Dello stesso avviso l’assessore Guidotti che con tono perentorio controbatte. “Il lavoro di potatura è che abbiamo fatto svolgere, è la conseguenza di studi fatti da una persona qualificata. L’arboricoltura – ha dichiarato poi Guidotti sulla base delle relazione stesa dal dottor Vavassori – non è una scienza esatta e ci sono diverse scuole di pensiero. Soprattuto – ha sottolineato Guidotti – a determinate necessità, corrispondono diverse soluzioni. Quindi – conclude Guidotti – è normale gli arbusti in prossimità delle abitazioni siano stati potati in un certo modo”.

Vavassori, però, nella sua relazione chiarisce ogni cosa. “Alcuni soggetti molto prossimi alle abitazioni – ha chiarito l’agronomo -, possono trovare parziale giustificazione degli interventi cesori drastici che hanno ridotto a forme estreme gli alberi di prossimità. Tuttavia, le necessità circoscritte a singole situazioni, non motivano il “minimalismo” arboreo adottato sulla maggior parte delle alberature cittadine, inducendo a reiterare gravi errori operativi ed alterazioni morfologiche e fisiologiche alle alberature”. Modifiche, queste, che secondo l’agronomo potrebbero portare a delle gravi conseguenze. “Molte piante di tiglio – ha spiegato Vavassori – sono state potate con la tecnica della “scalvatura”, o taglio totale radente dei rami secondari“. Un taglio, secondo il parere dell’agronomo, che non può considerarsi corretto in quanto crea un ingrossamento delle radici superficiali.

 

Insomma pareri contrastanti e dove l’assessore Guidotti asserisce “la necessità di capire la specificità del contesto in cui ci si trova”, Vavassori controbatte asserendo che “esiste una buona ed una pessima pratica di potatura. Con questa affermazione – asserisce l’agronomo – si vorrebbe idealmente togliere dalle mani di manutentori non formati o manutentori spregiudicati, ogni strumento cesorio per accertarci che tutti coloro che intendano esercitare professionalmente la manutenzione e la gestione del verde conoscano le elementari basi della biologia degli alberi e la tecnica connessa di potatura. Infatti – qui Vavassori rimbecca quanto detto da Guidotti – non ci sono cosiddette scuole di pensiero sulla pratica dell’arboricoltura, ma solo buone e cattive pratiche. Competenze qualificate ed approssimazioni operative”.

Pareri discordanti. E se da una parte sembra impossibile giungere ad una quadra, si potrebbe dire tra i due litiganti il terzo… Dice la cosa più saggia. “Invece di parlarne tra di noi – asserisce Sara Montrasio – cioè tra una art director e un anestesista, rimandiamo la discussione alla presenza degli esperti, in commissione Ambiente e Statuto, che si dovrà tenere sul nuovo Regolamento del verde e in cui spero che venga dedicato ampio spazio proprio al problema delle potature. Sarà anche l’occasione – sottolinea il consigliere – per i cittadini di informarsi meglio su tutto quello che riguarda la gestione del verde in Comune, che non molto tempo fa ha sollevato un sacco di proteste”.

 

 

 

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