Economia

Banco di Desio presidio dei sindacati per il rinnovo del contratto: “Manca da 12 anni”

Presidio questa mattina davanti al banco di Desio di via Rovagnati. Voluto dalle single sindacali Fisac Cgil e Fabi punta a restituire ai dipendenti i diritti ignorati da troppo tempo.

Presidio Banco di Desio 32

E’ la prima volta che accade. Davanti alla sede generale del banco di Desio di via Rovagnati, giovedì 28 marzo, si è svolto un presidio organizzato e sostenuto dalle single sindacali Fisac Cgil e Fabi, per rivendicare i diritti dei lavoratori, da troppo tempo ignorati. E’ emerso uno scenario in cui manca il rinnovo del contratto integrativo aziendale da 12 anni, gli straordinari sono implicitamente imposti e non pagati, e le relazioni sindacali sembrano praticamente inesistenti. Il timore è per ciò che potrà accadere nell’immediato futuro. Tanti i partecipanti, numerose le bandiere e i cartelli.

Le istanze dei sindacati

‘Fisac CGil del Banco Desio e la Fabi hanno voluto organizzare questo presidio, proprio nel giorno dell’Assemblea dei soci della banca, fondamentalmente per reclamare i diritti dei lavoratori. Ci rendiamo conto – spiega Elena Farina, responsabile Fisac – che si tratta di un’azione forte, oserei dire insolita, perché di fatto è la prima volta che viene organizzato un presidio in una banca locale. La nostra preoccupazione è per il futuro della banca stessa’.

‘I lavoratori – aggiunge la Farina – hanno il contratto integrativo scaduto da 12 anni. Si tratta della prima banca nel sistema che non lo rinnova, nonostante gli utili positivi. Non solo, ci sono stati dal 2010 a oggi 5 cambi di direttore con le relative buone uscita. Quando poi si chiede che vengano pagati gli straordinari ai dipendenti, ci dicono che non possono aumentare i costi fissi. Da questo presidio ci aspettiamo che si riapra subito un confronto serio tra le parti. Le relazioni sindacali in questa banca sono antistoriche, si tratta più che altro di concessioni paternalistiche. Ci vuole un giro di vite, vogliamo che venga ristabilito immediatamente un contatto serio e corretto’.

In conclusione Elena Farina confida: ‘Siamo seriamente preoccupati per il futuro di questa azienda’. Si attendono ora le reazioni del direttivo dell’istituto bancario.

 

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