Cultura

Monza, ecco i prossimi spettacoli in scena al Teatro Binario 7

Fine settimana e non solo a teatro: ecco la programmazione dei prossimi giorni.

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Prosegue la ricca programmazione al Teatro Binario 7 di Monza. Si parte giovedì 31 gennaio con il primo appuntamento del ciclo di incontri dal titolo “I dialoghi dell’arte” a cura della storica dell’arte Simona Bartolena con la partecipazione dell’attore Alessandro Pazzi. Ad inaugurare la rassegna sarà lo scrittore irlandese Oscar Wilde.

Da venerdì 1 a domenica 3 febbraio per la stagione “Teatro + Tempo Presente” andrà in scena “La dodicesima notte” della compagnia PianoinBilico: sul palco anche il direttore artistico del teatro Corrado Accordino. Mentre dal 5 al 7 febbraio per la stagione “Teatro + Tempo Eventi” i PaeSaggi Invernali: tre saggi da tre diversi laboratori della Scuola di Teatro del Binario 7.

I DIALOGHI DELL’ARTE

Dalla prosa di “Il ritratto di Dorian Gray” alla scrittura teatrale de “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, passando per il patrimonio di aforismi, per le poesie, per i saggi. Sarà lo scrittore irlandese Oscar Wilde a inaugurare la rassegna “I dialoghi dell’arte”: appuntamento, a ingresso gratuito, in sala Picasso giovedì 31 gennaio alle ore 21.00.

Sul palco la storica dell’arte Simona Bartolena e l’attore Alessandro Pazzi. Il tema letterario ha sempre affascinato gli artisti, ma talvolta anche l’influenza delle arti visive è stata determinante per la creatività degli scrittori. Questa serie di incontri gioca sul rapporto tra i due universi, accostando la lettura di brani tratti dalle più celebri opere dei letterati di tutti i tempi a percorsi iconografici storico-artistici a essi ispirati o che, al contrario, ne hanno costituito una fonte di ispirazione. In una conduzione a due voci, alternando i punti di vista, le serate – pensate sia per un pubblico di neofiti che di appassionati e addetti ai lavori – propongono un modo nuovo, interessante e soprattutto molto piacevole di indagare la storia dell’arte e della letteratura di tutti i tempi. La rassegna “I dialoghi dell’arte” proseguirà il 28 febbraio con una serata dedicata alla grande letteratura americana. Il 28 marzo in calendario, invece, un approfondimento su Gustave Flaubert. Il 4 aprile, in chiusura, si parlerà invece di letteratura russa.

Prima di ogni incontro dieci minuti di comicità con Silvana Fallisi nel suo giallo metropolitano “Per questo faccio sughi e dipingo”.

Ingresso gratuito.

 

LA DODICESIMA NOTTE

L’amore, il desiderio e il possesso. Sono questi i motori dell’opera shakespeariana, della mascherata in grande stile che sarà rappresentata sul palco del Teatro Binario 7 per la stagione “Teatro + Tempo Presente” dall’1 al 3 febbraio in Sala Chaplin.

Ne “La dodicesima notte” i discorsi dicono altro da quello che dovrebbero significare, così come le persone, che non sono chi dicono di essere. Si tratta di una commedia di verità nascoste e camuffate, per una grande carnevalata invernale che non può che concludersi in un’epifania di rivelazioni e sorprese.

Se per alcuni personaggi il costume e la maschera sono quelli indossati concretamente, come nel caso di Viola, per altri a essere mistificati sono le parole e il linguaggio. E proprio un travestimento è la scintilla primaria del caos: quello scelto da Viola, che indossa abiti maschili e che si finge Cesario. Il girotondo, perverso, si innesca subito. Perché Viola/Cesario si innamora di Orsino, Orsino è innamorato di Olivia e Olivia si innamora di Cesario/Viola. La miccia continua a bruciare: Viola mistifica il proprio aspetto in maniera evidente e inganna tutti, ritrovandosi poi tra due fuochi, Orsino e Olivia: la menzogna rischia di ritorcersele contro. Ma il grande beffato, la grande vittima sacrificale sull’altare dell’equivoco è Malvolio, servo di Olivia, che viene indotto a credere che la padrona lo ami, in un crescente delirio di falsità ben architettate da Maria, Sir Andrew e Sir Toby , che lo condurranno quasi a perdere la ragione.

Tra tutti aleggia Feste, il matto, il fool, la voce del bardo, che ride e scherza al di sopra dei giri a vuoto, dei meccanismi celibi, in cui si incastrano e arrancano tutti i personaggi. Il suo è un sorriso amaro, però, un po’ dolente. Compassionevole. A volte quasi rassegnato. Dopo Pene d’amor perdute 50’s e Otello, la compagnia PianoinBilico prosegue la sua indagine nell’opera di Shakespeare.

Note di regia. L’adattamento del testo è stato strutturato su otto attori che, in un gioco di travestimenti dichiarati, andranno via via a interpretare ciascuno più ruoli, coerentemente con lo spirito carnevalesco dell’opera. Il luogo geografico immaginato da Shakespeare, l’Illiria, viene evocato da elementi essenziali: in parte materici, in parte di derivazione quotidiana. Una scena pensata secondo una dicotomia di due ambienti principali, casa di Orsino e casa di Olivia, circoscritta da sassi che rimandano a una costa marittima: sarà questo il piccolo mondo in cui i personaggi si rincorreranno, ingannandosi vicendevolmente. Mondo: meglio dire palcoscenico. Perché Shakespeare lo ricorda spesso: tutto il mondo è palcoscenico. In questa nostra dodicesima notte a casa di Olivia troviamo un esterno di fiori finti (appunto) perché nulla è vero in questa commedia, niente è ciò che sembra, nemmeno i fiori. La corrispettiva casa di Orsino è un interno in cui pendono lampadari di dubbia utilità: pendono, quasi minacciosi, come tante spade di Damocle, beffardi simulacri borghesi del supplizio amoroso di Orsino, che si strugge per Olivia. E se i fiori sono finti, se dubitiamo dell’utilità dei lampadari, cosa c’è di vero in questa scena? Come le verità alla fine della commedia devono essere svelate, anche qualcosa di vero sulla scena ci sarà. Forse i sassi? Forse. Provate a dare un calcio. A tirarvene uno. Che se sono veri, certo faranno male. Come la verità, d’altronde. Che qui c’è il lieto fine, ma siamo sicuri che tutti, Orsino, Olivia, Viola, Malvolio e gli altri ottengano davvero ciò che vogliono con la caduta finale delle maschere – metaforiche e non solo?

PianoinBilico nasce da un’idea di Silvia Giulia Mendola che, nel 2004, partecipa come attrice e regista alla terza edizione della Borsa di Lavoro istituita dall’Accademia dei Filodrammatici. Nel 2008 PianoinBilico si costituisce come Associazione Culturale e comprende nel suo organico Silvia Giulia Mendola, Silvia Borsari, Silvia Rubino, Silvia Ferretti, Elena Scalet e Livia Castiglioni. Il gruppo ha al suo attivo più di dieci produzioni, che spaziano dalla prosa più classica all’incontro con la drammaturgia contemporanea e il linguaggio cinematografico, passando per il teatro brillante e la biografia d’autore. Da alcuni anni PianoinBilico è presente nei cartelloni di importanti stagioni come quelle dei teatri Franco Parenti, Litta, Olmetto, Spazio Tertulliano, Binario 7 e Belli.

Gecobeventi opera dal 2002 all’interno del Centro missionario Pime di Milano dove gestisce anche il Teatro PIME. Negli ultimi anni ha avviato importanti collaborazioni con volti noti dello spettacolo che hanno trovato nel Teatro Pime un luogo ideale soprattutto per le prove e gli allestimenti di spettacoli. Grazie a questo bagaglio di esperienza, la Gecob si è sentita pronta a intraprendere un cammino nell’ambito della produzione di eventi: il percorso di studio è iniziato un anno fa con Pianoinbilico: due i cartelloni realizzati, uno prettamente teatrale e un altro di arte varia.

Date spettacolo:
venerdì 1 febbraio alle 21.00
sabato 2 febbraio alle 21.00
domenica 3 febbraio alle 16.00

Biglietti: intero € 18 | Carta Più Feltrinelli € 15 | ridotto € 12

 

PAESAGGI INVERNALI 

Il 5, 6 e 7 febbraio per la stagione “Teatro + Tempo Eventi”
una finestra sul lavoro svolto nel primo semestre dagli allievi della Scuola di Teatro Binario 7

Pronti a salire sul palco gli studenti della Scuola di Teatro Binario 7: in arrivo tre serate d’eccezione.
Si inizia martedì 5 febbraio con “Blood&Soul Happening”, realizzato durante il laboratorio “Delitti esemplari” a cura di Pujadevi e si prosegue mercoledì 6 febbraio con “Don Giovanni ritorna dalla guerra”, dal laboratorio di drammaturgia contemporanea a cura di Corrado Accordino e di Alessia Vicardi. La rassegna si conclude giovedì 7 febbraio con “Famiglia – Una tragedia comica sullo Stato delle cose”, realizzato dagli studenti del laboratorio tragicomico musicale (e popolare) condotto da Massimiliano Loizzi.
Tutti gli spettacoli avranno luogo in sala Picasso e inizieranno alle 21.00.
Biglietti: interi € 5 | ingresso gratuito per allievi, abbonati a posto fisso, bambini sotto i 10 anni.


BLOOD&SOUL HAPPENING

laboratorio Delitti esemplari
docente Pujadevi
assistente Camilla Jasna Grossi | consulenza ai costumi Maria Rosa Papagni

con Marielisa Accetta, Tiziana Altobelli, Sara Bartesaghi, Sara Basteris, Laura Brioschi, Silvia Brusadelli, Stefania Ferraro, Paolo Manzalini, Andrea Marella, Guia Medolla, Alessandra Nava, Marina Papagni, Manuela Vagnetti, Giuseppe Vinci

Scrive Pujadevi:
“Durante il laboratorio abbiamo letto confessioni di delitti: cinici, senza moralismo, nudi e crudi. Tutto questo scorrere di sangue fa sorridere amaro e al tempo stesso fa riflettere sulle nostre pulsioni, sulla nostra natura di bestie angelicate, su quell’insensata tendenza a uccidere che è presente in ognuno di noi, ai nostri giorni, dove sempre più spesso dramma e follia si confondono e si impigliano inspiegabilmente al quotidiano. È quello che abbiamo esplorato insieme in questo viaggio io, Jasna, la mia coraggiosa assistente, ma soprattutto loro, i miei quattordici valorosi interpreti, che senza risparmiarsi si sono gettati nella mischia di questa avventura, lasciandosi andare a suggestioni sanguigne, viscerali, animali, cercando sguardi in tralice, sguardi torvi, mani che serrano convulse coltelli, pistole, pietre, spilloni, compassi, mani che spingono, stringono, soffocano, agguantano. Parole e corpi contratti, tesi fino allo spasimo, un viaggio onirico nelle pieghe oscure dell’inconscio, alla ricerca di una catarsi liberatoria, senza alcun pentimento. Ora siamo pronti a restituire un happening in cui i battiti del cuore degli spettatori si accorderanno all’unisono con quelli dei coraggiosi interpreti. Non potete mancare, se ne uscirete vivi, nulla sarà più come prima. Tra la vita e la morte c’è l’amore”.

 

DON GIOVANNI RITORNA DALLA GUERRA
di Ödön von Horváth
laboratorio di drammaturgia contemporanea
docenti Corrado Accordino, Alessia Vicardi
assistente Enrica Cazzaniga

Con Massimo Aliprandi, Cristina Cantori, Anna Cenci, Chiara Colina, Marta Colombo, Massimo Dentico, Angela Di Benedetto, Cristina Gobb, Laura La Licata, Dario Mazza, Nicolas Montemagno, Filomena Pagana, Matilde Perego, Maria Elena Santilli, Maria Giovanna Stomeo, Viola Violi

1918: la guerra è finita, ma non per Don Giovanni. Per lui la fine della guerra non è che l’inizio di un’altra.
Assisteremo a un viaggio tra le memorie del suo passato alla ricerca della donna amata, l’unica capace di rimettere insieme quello che la guerra ha sconvolto. Un viaggio alla smaniosa ricerca dell’amore ideale, di una perfezione impossibile. Un viaggio costellato di figure femminile, nelle quali il protagonista cercherà traccia di quel vecchio amore ormai perduto. Un Don Giovanni come difficilmente si è visto e 35 personaggi femminili totalmente disparati tra loro ci racconteranno la storia di una nuova guerra. Una guerra che mette in scena passato e presente, femminile e maschile, vita e morte.

 

FAMIGLIA – UNA TRAGEDIA COMICA SULLO STATO DELLE COSE
laboratorio di teatro tragicomico musicale (e popolare)
docente Massimiliano Loizzi
con Paolo Cassanmagnago, Saul Cenci, Leonardo Cerena, Roberto Di Giusto, Calo Di Graci, Lorenzo Ferrara, Irene Redaelli

Scrive Massimiliano Loizzi:
“Una grottesca, popolare e moderna famiglia, composta di svariati personaggi di varie generazioni appartenenti ad un solo tragicomico albero genealogico, si racconta e ci racconta vizi e virtù della sua vita e del suo paese. Uno spettacolo in bilico fra satira e poesia. Famiglia è un non-spettacolo: non è un saggio, non è un monologo perché in scena siamo più di uno, non è un happening, non è una prova aperta, non è una recita, non è una serata senza pretese, non è… Ma è ispirato dai grandi maestri, che hanno reso nobile l’arte del comico, (Giorgio Gaber, Paolo Rossi, Louis C. K. solo per citarne i primi tre a caso). È il sacrificio del comico, obbligato a mettere alla berlina i suoi più̀ intimi difetti e debolezze, in modo da poter parlare al pubblico da pari: perché́ tramite l’esposizione dei suoi più̀ reconditi vizi ci redime dai nostri. Quindi è di certo intrattenimento ma sarà anche spunto per profonde riflessioni sullo Stato delle cose, sulla condizione in cui vive il nostro paese che come tutte le migliori famiglie, nasconde il peggio dietro il suo meglio. E basterà̀ una serata a raccontar tutto, vi domanderete voi? Se pagate il biglietto intero sì, vi risponderemo noi. Uno spettacolo dove tutto, o quasi, può̀ accadere, che si nutre dell’improvvisazione, come esercizio impertinente ai ‘danni’ del pubblico, interlocutore e componente stessa dello spettacolo”.

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Binario 7,Via Filippo Turati 8, Monza
Tel. 039 2027002 | biglietteria@binario7.org

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