Attualità

Vimercate Floriani. La Professoressa aggredita non ritira la denuncia

Ha parlato durante un convegno in un liceo a Milano, spiegando le sue ragioni.

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Ha preso la parola durante un convegno in un liceo milanese e ha spiegato chiaramente che non ritirerà la denuncia contro lo studente di 16 anni che l’ha colpita con una sedia durante la lezione. Protagonista delle dichiarazioni, a distanza di oltre un mese e mezzo dall’accaduto, è Venera Vitale, 55 enne docente di storia presso l’Istituto Floriani di Vimercate. L’episodio di cui, suo malgrado, è divenuta protagonista, risale al 29 ottobre scorso quando, durante una normale ora di lezione, in una seconda superiore alcuni studenti hanno spento la luce, qualcuno ha scagliato una o più sedie, ferendo l’insegnante ad un braccio. Per giorni il responsabile della “bravata” non si è fatto avanti, nessuno lo ha smascherato, poi mentre le indagini dei carabinieri proseguivano, ha deciso di palesarsi. Per lui la dirigenza scolastica ha previsto sanzioni e percorso di recupero, ma alla professoressa non è evidentemente sembrato sufficiente.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani milanesi presenti all’evento durante il quale la donna ha parlato, dopo essere stata colpita dalla sedia la prognosi è stata di circa 5 giorni, con difficoltà a prendere sonno e incubi, per una “violenza che marchia il fisico e l’anima”.
Dopo aver spiegato ai presenti al convegno “Docenti in trincea”, a Milano, la professoressa ha parlato di una minor vicinanza da parte della dirigenza scolastica, rispetto a quanto si sarebbe aspettata, e di essere stata a suo dire vittima di un atto di bullismo dovuto a un clima di una scuola che non privilegia il rapporto con i giovani, bensì “una scuola basata sui numeri e sulla quantità’ di progetti”, dove in seguito a un caso come il suo “il docente e’ messo sullo stesso piano dei ragazzi”. La professoressa parla poi di note che non hanno valore, di genitori che reclamano e di studenti come clienti da soddisfare. Infine la 55 enne ha spiegato di non aver ritirato la denuncia, costatale molto, perché se l’avesse fatto avrebbe leso la propria dignità.
“Il gesto grave resta, non e’ un gioco virtuale, bisogna farne prendere coscienza ai ragazzi, così come noi dobbiamo prendere coscienza della nostra dignità d’insegnanti”, ha aggiunto, “la mamma di quel ragazzo a scuola non si è mai vista”. E la prof, probabilmente, la aspettava.

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