Economia

L’ufficio legale Cisl diventa centro contro le discriminazioni e le molestie

La Cisl Monza e Brianza ha scelto di intervenire nell'ambito delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro, aprendo un centro di supporto legale.

Cisl centro antiviolenza sul lavoro

Il fenomeno delle molestie sessuali sul luogo di lavoro è un tema ancora molto poco trattato e conosciuto. Le lavoratrici fanno molta fatica a denunciare e nella maggior parte dei casi mantengono il silenzio totale anche nei confronti dei propri familiari. La Cisl Monza e Brianza ha scelto di intervenire in questo ambito, offrendo un supporto a tutte le vittime di abusi sul lavoro. ‘Abbiamo voluto creare un centro operativo nell’ambito del nostro ufficio legale – spiega Rita Pavan, segretaria generale Cisl – che è costantemente al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nelle cause contro le aziende’.

Rita Pavan, attiva nel sindacato dal 1980, aggiunge: ‘Si tratta di uno sportello di assistenza attualmente sotto la coordinazione dell’avvocato giuslavorista, Tatiana Biagioni. Siamo tuttavia convinti che il problema debba essere affrontato non soltanto dalle associazioni sindacali, ma anche dalle aziende. Sarebbe fondamentale che almeno le società più grandi si dotassero di un codice etico e anche di una figura che abbia il ruolo di conciliatore’.

Sono diversi i professionisti che operano all’interno del centro di discriminazione e molestie sul lavoro: ‘Mettiamo a disposizione, oltre al legale giuslavorista, anche un avvocato penalista, Patrizia Pancaldi. Inoltre abbiamo una convenzione con il Cadom di Monza, in caso ci fosse necessità di un consulto di tipo psicologico’.

A che punto siamo con la parità?

‘E’ indubbio che oggi le donne riescano a ricoprire ruoli che fino a 30/40 anni fa erano inarrivabili, tuttavia esiste ancora un duplice fenomeno: quello della segregazione verticale, che vede le donne ancora concentrate nei profili più bassi delle aziende; e quello della segregazione orizzontale, che vede le lavoratrici impegnate massicciamente in alcuni settori e assenti in altri. Tanto è stato fatto, ma molto è ancora da fare‘.

I numeri delle molestie nei luoghi di lavoro

‘Secondo la statistica Istat del 13 febbraio 2018 – spiega l’avvocato giuslavorista, Tatiana Biagioni – 8 milioni circa sono le donne molestate sessualmente nel corso della loro vita. Sul lavoro si parla di circa 1’404’000. Sono dati riferiti all’Unione Europea. Il problema dell’Italia è che quasi nessuno denuncia gli abusi subiti. Si stima che l’80% delle vittime non ne parli con nessuno. Soltanto l’1% si rivolge all’associazione sindacale. E’ in questo scenario che si inserisce il nostro sportello con l’obiettivo di aiutare le donne ad uscire da una situazione di assoluto disagio, possibilmente senza perdere il posto di lavoro. In passato infatti, erano quasi sempre le vittime a essere licenziate, nell’ultimo anno abbiamo assistito invece al licenziamento anche di qualche molestatore, che solitamente riveste una posizione di rilievo all’interno dell’azienda. Nel nostro Paese esiste poi un altro grande problema: dare attuazione alle norme che di fatto ci sono (si veda l’articolo 26 del Testo Unico delle Pari Opportunità – Dlgs 198 del 2006), poiché si tende nella maggior parte dei casi a considerare apprezzamenti e battute alla stregua di scherzi. In realtà i danni sulle vittime di molestie sono enormi dal punto di vista psicologico. In alcuni casi possono anche diventare permanenti’.

Ma qual è la scintilla che fa scattare il meccanismo dell’abuso sul posto di lavoro?

‘La molestie sessuali in ambito lavorativo nascono dall’esercizio distorto del potere da parte di un soggetto che all’interno di un’azienda ha un ruolo gerarchicamente superiore a quello della vittima prescelta. Nella maggior parte dei casi in Italia, chi riveste posizioni di potere è uomo. E sovente si tratta di individui seriali. Elemento che gioca a favore in caso si cerchino prove a carico del soggetto che esercita l’abuso. Spesso indagando nella sua storia si riscontrano situazioni similari che possono essere utilizzate come testimonianze. In situazioni di molestie sul posto di lavoro, le vittime, almeno inizialmente, tendono a sopportare, non solo per necessità economiche, ma anche per ambizione. Normalmente si ottiene una posizione dopo aver superato un percorso più o meno impegnativo e si fa di tutto per tenersela stretta’.

Lo sportello CISL ha visto la risoluzione di qualche caso sinora?

‘Una lavoratrice aveva subito un tentativo di violenza sessuale, poi era stata licenziata. La vittima ha impugnato il licenziamento perché discriminatorio, in quanto sortito a seguito del suo rifiuto ad accondiscendere all’abuso. Grazie al nostro intervento la lavoratrice è stata reintegrata. In un altro caso una dipendente aveva subito ripetute molestie verbali per aver usufruito di alcuni congedi parentali, assolutamente legittimi. E’ stata quindi fatta una causa in giudizio che è stata vinta. La persona è stata condannata al risarcimento del danno’.

La strada intrapresa dal sindacato sembra quella giusta, ora non resta che proseguire dritto.

Centro contro le discriminazioni sessuali nei luoghi di lavoro

CISL – Via Dante 17/A Monza

Tel. 039/23992

Vertenze.monza@cisl.it

Apertura:

Lunedì, martedì, giovedì e venerdì – dalle 14.30 alle 18.30

Giovedì e sabato – dalle 9.00 alle 12.30

Servizio riservato agli iscritti e alle iscritte alla Cisl

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.