Ambiente

Pedemontana, ambientalisti cauti: l’alternativa del M5S non basta

Scettici i commenti del coordinamento NoPedemontana, che rimarca come la diossina non possa essere considerato un problema secondario. Certo meglio riqualificare la Milano-Meda a un costo sostenibile rispetto al folle spreco di Pedemontana.

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«Non basta un autobus a fare la sostenibilità». È la reazione del coordinamento NoPedemontana alle proposte di riqualificazione della superstrada Milano-Meda presentate dal M5S lombardo, che lo scorso venerdì aveva organizzato un incontro pubblico a Cesano per discutere delle possibili alternative a Pedemontana. Secondo i portavoce del coordinamento, quello delineato dal senatore Gianmarco Corbetta e dai consiglieri regionali Marco Fumagalli e Massimo De Rosa sarebbe «un piano quasi perfetto»: peccato che trascuri un dettaglio fondamentale, la diossina che ancora contamina i terreni tra Meda e Desio in seguito al disastro Icmesa del 1976.

Pur condividendo la necessità di riqualificare la superstrada, e definendo «suggestiva» la proposta del Bus Rapid Transit (una specie di metropolitana su gomma, ndr), i portavoce di NoPedemontana restano scettici di fronte all’ipotesi di una terza corsia sulla Milano-Meda, perché comporterebbe lo sbancamento e la movimentazione di grandi quantità di terreno, con il rischio di disperdere polvere inquinata da Tcdd. Si ripresenterebbe, dunque, lo stesso problema di Pedemontana: «Su tutto il tracciato la diossina è presente in concentrazioni elevate, superiori alle soglie di rischio previste dalla legge – affermano i portavoce -. Inoltre la contaminazione nella nostra zona ha una peculiarità. La diossina è pervasiva, è ovunque, in concentrazioni molto elevate, lungo tutto il tracciato in oggetto, spesso a pochi metri da abitazioni. In queste condizioni, per quanto ne sappiamo, non esiste la possibilità di effettuare una bonifica in sicurezza per la popolazione, senza cioè comunque movimentare le terre contaminate». Meglio, allora, rafforzare il trasporto pubblico, migliorando le linee ferroviarie esistenti e ampliano la S9 Saronno-Seregno.

Cauta, anche se più positiva, la reazione di Luigi Vismara, dell’associazione “Cesano per noi – Noi per Cesano”. «La direzione è condivisibile, ma il progetto deve essere ancora approvato da Regione Lombardia, siamo in una fase ancora interlocutoria – afferma -. Come associazione ci siamo battuti contro Pedemontana e siamo d’accordo nella riqualificazione della Milano-Meda. La terza corsia è necessaria per rendere l’arteria della superstrada più scorrevole, ma non ci abbinerei la proposta del Bus Rapid Tranist, che mi sembra più adatta a un contesto urbano. D’altra parte anche Corbetta ne aveva parlato come di uno spunto di discussione».

Più possibilista, invece, il geologo medese Gianni Del Pero, che aveva seguito i carotaggi del 2016 per esaminare la quantità di diossina nei terreni interessati dal tracciato autostradale. «Siamo perfettamente in sintonia con la proposta di Corbetta – afferma Del Pero a nome del Wwf , di cui è consigliere regionale -. La giudichiamo forse un po’ troppo avveniristica – premette -, ma certo è meglio riqualificare la Milano-Meda a un costo sostenibile rispetto al folle spreco di Pedemontana. Il Wwf concorda con una proposta che rispetta il territorio, contiene il consumo suolo e impatta molto meno sulle componenti ambientali suolo sottosuolo. È tecnicamente molto più semplice riqualificare un’opera ammalorata – spiega – che progettare un’ipotetica ed impattante nuova e inutile autostrada». E la diossina? Secondo Del Pero, che come i NoPed vorrebbe evitare la movimentazione del terreno, il problema potrebbe essere aggirato. «La terza corsia per il Bus Rapid Transit si può realizzare anche in rilevato, come abbiamo già fatto a Desio nel progetto per le ciclopedonali in area urbana, al parco vicino al palazzetto, ex zona B».

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