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Accusato di aver ucciso il vicino a processo professa la sua innocenza

Nessuno si è però presentato alla prima udienza per rappresentare la famiglia del 54 enne. A quanto emerso dopo il delitto, a parte una sorella che vive in un'altra regione, Redaelli non aveva nessuno vicino.

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Continua a professarsi innocente Mario Sebastiano Zaffarana, muratore 59enne di Solaro accusato di aver ucciso a coltellate il vicino di casa Michelangelo Redaelli, 54 enne disoccupato, il 22 dicembre nel suo garage in un condominio di Solaro dove entrambi vivevano. Il suo processo davanti alla Corte d’assise di Monza ha preso il via la scorsa settimana. Per difendersi ha scelto un avvocato dello studio del ministro Giulia Bongiorno. Nessuno si è però presentato alla prima udienza per rappresentare la famiglia del 54 enne. A quanto emerso dopo il delitto, a parte una sorella che vive in un’altra regione, Redaelli non aveva nessuno vicino. Secondo le indagini dei carabinieri di Desio, coordinati dal Pm Carlo Cinque, tra vittima e presunto killer le liti sarebbero state frequenti, sopratutto perché Redaelli sarebbe stato solito usare l’acqua del palazzo per lavare la sua auto in garage. È lì che il suo assassino lo ha raggiunto, sorpreso alle spalle e ucciso con un coltello. Sul giubbotto del 54 enne i Ris di Parma hanno trovato il dna di Zaffarana. Dopo essere andato a firmare il rogito della nuova casa dove si stava trasferendo insieme alla consorte, nonostante si stessero separando, il presunto assassino è uscito a cena con amici. Ad alcuni di loro avrebbe detto di aver tardato all’appuntamento perché nel suo palazzo era stato trovato un cadavere in un box, ma il ritrovamento del cadavere di Redaelli è avvenuto solo la mattina successiva.

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