Il pasticciaccio dei pedaggi di Pedemontana si complica ulteriormente. L’associazione Monza Hq, dopo avere messo l’accento sulle difficoltà burocratiche e procedurali, è tornata sulla vicenda sottolineando come ormai la questione possa essere inserita senza alcun problema all’interno di un racconto di Kafka.
“Se vi accorgete di avere pedaggi da saldare anteriori a 15 giorni, la procedura via internet (peraltro già poco chiara di suo) non è più utilizzabile – scrivono dall’associazione -. E se telefonate al call Center, fornendo la targa, vi danno una risposta sorprendente”. In altre parole, vi potranno comunicare solo se effettivamente avete delle pendenze, ma nessuno potrà svelarvi l’importo, dettaglio che potete scoprire solo quando vi arriverà a casa il sollecito.
“Voi aspettate il sollecito, ma in molti casi non vi arriverà mai, come alcuni utenti segnalano stia accadendo – aggiungono dall’associazione. E se chiedete al call center di poterlo avere in copia per mail, vi rispondono che non possono mandarvelo”. Insomma, c’è il rischio concreto che non si riesca a pagare. Anche se Pedemontana avvierà la procedura per la sanzione, che prevede una multa e una decurtazione punti dalla patente.
“Il problema di fondo è che quasi nessuno sa che il transito su Pedemontana ha un costo e comporta una rilevazione automatica – hanno ricordato i portavoce dell’associazione -. Non c’è il casello. La segnaletica in loco è rappresentata da un solo grande cartello con molte righe di testo. Una persona alla guida di un’auto, alla velocità media consentita, e restando attenta alla guida, non ha il tempo materiale di leggerlo. Il testo è formalmente corretto, ma non chiaro”. In altre parole, una situazione kafkiana che rischia di mandare in tilt gli utenti.
