Cultura

Monza, prove tecniche di trasmissione per il centro Rai del Parco

Si è svolto il sopralluogo nella struttura progettata da Giò Ponti negli anni Cinquanta, ma sul suo impiego futuro non ci sono certezze.

visita parlamentari e politici al centro rai

Il futuro del centro Rai di Monza rimane indeterminato. Almeno per il momento. Oggi, venerdì 26 maggio, così come da programma si è svolto il sopralluogo all’interno della struttura realizzata da Giò Ponti a metà degli anni Cinquanta. Dopo oltre 60 anni di onorato servizio, infatti, la struttura sarà dismessa e già fin da ora si pone il problema di cosa farne. Al sopralluogo hanno partecipato il vice sindaco di Monza, Simone Villa, il consigliere di Amministrazione della Rai, Igor De Biasio, e il deputato brianzolo Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione di Vigilanza Rai.

Erano presenti anche rappresentanti del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e di Rai Way. L’unica ipotesi emersa durante la vista è di utilizzare il centro per favorire un processo di valorizzazione dei filmati storici Rai, a partire ovviamente da quelli sull’automobilismo.

Inutile sottolineare il grande valore storico e architettonico della struttura. Gli arredi interni sono ancora quelli originali studiati da Giò Ponti per rendere più funzionale il lavoro dei dipdenti. All’ingresso si possono notare ancora alcuni divanetti rossi oramai un po’ consunti, per terra c’è ancora il linoleum Pirelli posato durante l’allestimento e le porte degli uffici, tutte laccate, sono dotate di oblò: pare che a volerle così fu l’ex direttore della struttura, che attraverso i vetri voleva tenere sotto controllo gli impiegati. All’epoca nel Centro lavoravano 26 dipendenti, mentre oggi sono iniziate già da alcune settimane le operazioni di trasloco delle ultime dieci unità rimaste che saranno aggregata alla sede Rai di Milano.

“Questo sopralluogo è il primo segnale della volontà politica di non lasciare questa storica e prestigiosa struttura abbandonata e inutilizzata – spiegano Villa e Capitanio – Abbiamo voluto coinvolgere il Consiglio di Amministrazione della Rai per valutare insieme se ci siano le condizioni per nuove forme di collaborazione dopo la decisione di Rai Way di lasciare il Centro di controllo. Questo non è il momento per fare annunci, ma non mancano certe le idee per tenere viva e funzionale la struttura”.

La progettazione dell’edificio risale al 1950. Giò Ponti fu affiancato da altre due prestigiose firme dell’architettura come Alberto Rosselli e Antonio Fornaroli. Visto dall’alto il centro ha una forma molto particolare. Ricorda infatti un’antenna parabolica e la torretta realizzata in legno e in vetro, utilizzata per gli ascolti delle onde medie, sembra la manopola per la sintonizzazione delle frequenze.

“La mia presenza oggi testimonia l’interesse da parte di Rai di valutare ipotesi progettuali per continuare, in forme diverse, la propria presenza a Monza e in Brianza – commenta Igor De Biasio – Nell’alveo delle attività svolte dall’azienda, non mancano le idee su come si potrebbe utilizzare l’edificio: stiamo parlando di iniziative legate al giornalismo radiotelevisivo ma anche alla valorizzazione dei filmati storici, a partire da quelli relativi alla storia dell’automobilismo che proprio nell’Autodromo di Monza hanno il loro più prestigioso teatro”.

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