Insoddisfazione da parte dei sindacati della Candy dopo l’incontro di mercoledì 17 ottobre al Ministero dello sviluppo economico fissato per discutere sulle prospettive della Candy di Brugherio a seguito della cessione al gruppo cinese Haier. Presente a rappresentare l’azienda l’amministratore delegato Beppe Fumagalli.
“Le risposte date da Fumagalli ci lasciano perplessi – ha commentato Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – abbiamo chiesto l’incontro per avere garanzie sul fatto che lo stabilimento di Brugherio possa continuare ad essere un sito produttivo ma l’Amministratore delegato è stato generico ed evasivo. Noi pretendiamo che Fumagalli ci dica cosa si vuole fare del sito di Brugherio, non può pensare di non avere responsabilità sul futuro della Candy e sulle sue prospettive occupazionali. Non ci basta sentir dire che Candy entra a far parte di uno dei più grossi gruppi mondiali del settore”.
Di tutt’altro il tenore il messaggio lanciato dall’azienda che, invece, al termine dell’incontro ha fatto sapere di voler “garantire i piani esistenti assicurando al contempo stabilità organizzativa e industriale e mantenendo l’attuale assetto produttivo in Italia e all’estero“.
I sindacati (Fiom Cgil, alla Fim Cisl e Rsu) hanno chiesto un altro incontro per affrontare nel dettaglio i termini industriali dell’operazione di cessione.
“Abbiamo apprezzato la posizione tenuta dal Governo – ha commentato Paolo Mancini coordinatore della Rsu – che ha spinto per tornare a fissare un nuovo incontro dove si inizi a parlare di piano industriale. Tutti i giorni in fabbrica noi delegati sindacali dobbiamo fare i conti con le forti preoccupazioni degli operai. A loro vanno date certezze”.
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