Cultura

Academy Musical Arts di Seregno. Al via l’open week, che spettacolo!

Il percorso formativo, quello ideale, dura quattro anni, al termine dei quali, spiegano i fondatori, "è possibile accedere alle audizioni delle accademie professionali".

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“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto, ma niente è falso”. Lo diceva Gigi Proietti e a pensarci bene come dargli torto? Del resto, “il teatro – asseriva Antonin Artaud – è la vita stessa in ciò che ha di irrappresentabile”. Due aforismi diversi, un’unica verità e questo l’Academy musical arts di Seregno sembra averlo capito bene.

L’Academy musical arts apre le porte al pubblico. Lo fa a Seregno nella propria sede di via Bottego 11. “Il teatro – spiegano Andrea e Alberto, i due fondatori dell’accademia – è prendere coscienza di chi si è e di chi si vorrebbe essere”. E se il teatro è arte, prima di tutto è scuola. Una scuola, che negli intenti dei due fondatori, vuole offrire una formazione a 360 gradi. Canto, ballo e recitazione. Tre arti, fuse in un’unica soluzione, all’interno di un percorso che avvia alla professione. Quella del teatrante. E a tal proposito come mancare agli open days? Si inizierà il 23 settembre, una giornata conoscitiva con work shop tenuti dagli insegnanti. Ma l’Academy Musical Arts fa le cose in grande. Un giorno, per conoscere il teatro, non è certo sufficiente. E allora cosa fare? La risposta è tutta in una data. Dal 24 al 29 settembre, una open week, ovviamente gratuita, che darà modo agli interessati di vedere e toccare con mano come funziona il magico mondo della formazione teatrale.

COME NASCE LA SCUOLA

Due amici, oggi. Alberto e Andrea. Un luogo “lontano”, la Bosnia. “Ci siamo conosciuti li – testimoniano i due fondatori – nei campi di guerra in cui lavoravamo come educatori. Abbiamo allora dato vita a Cartanima, la nostra compagnia teatrale”. Una realtà che punta molto sul sociale. In perfetta linea con il teatro della crudeltà, quello di Antonin Artaud, dove lo spettatore deve uscire dal suo stato di passività per entrare al centro di una scena di natura politica, quello di Cartanima diventa un teatro scomodo. “scomodo – spiegano Alberto e Andrea – perché dice la verità”. E la verità, si sa, è spesso scomoda. “Attraverso la cultura – chiosano i fondatori – vogliamo creare inclusione per combattere il degrado sociale”. Un nobile progetto, che grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, Alberto e Andrea stanno sviluppando proprio nel quartiere periferico di Sant’Antonio. “Da quando ci siamo noi – testimoniano – il quartiere è meno sporco e l’ambiente è diventato più sereno”.

Andrea Dicianni, cofondatore di Academy Musical Arts

POi, dieci anni fa, il grande passo. Dal teatro, all’accademia. Due realtà, oggi che coesistono in un unico insieme. Una scuola, certo. Ma non solo. Rispecchiando gli intenti di Cartanima, l’accademia è anche e soprattutto una missione sociale. Il teatro, del resto, parafrasando Peter Brook, è uno spazio vuoto. Uno spazio dove tutto, all’improvviso prende vita. Anche i sogni. Anche le speranze.

Alberto Genovese, cofondatore di Academy Musical Arts

Ed è proprio con questa mission, che l’Academy Musical Arts segue principalmente due filoni. Da una parte quello sociale e pedagogico. “La nostra accademia – dicono Alberto e Andrea – si pone agli studenti con uno scopo terapeutico. Usiamo il teatro per rafforzare il carattere delle persone combattendo la timidezza e in alcuni casi la dislessia. Del resto – sottolineano – il teatro diventa un punto di partenza per conoscere se stessi. Si può indossare una maschera o prendere un determinato ruolo che non ci appartiene propriamente e poi, diventare ciò che si vuole. Questo gioco – sostengono – uscendo dalla finzione scenica, incontra un riscontro reale. Ti aiuta quindi nella vita, perché ti fa capire che si può per davvero diventare ciò che si vuole”. E a pensarci bene, non gli si può dare certo torto. Se ci si convince di essere, allora si è. Per lo meno si diventa.

Due filoni si è detto. Quello sociale e poi quello formativo.

COME FUNZIONA LA SCUOLA?

L’Academy Musical Arts nasce dieci anni fa. Piccoli passi, grandi successi. Oggi vanta un vasto corpo docente. In totale, 21 all’attivo e tutti provenienti dal mondo dello spettacolo. “In alcuni casi – spiegano i due fondatori – gli studenti che si sono poi avviati alla professione, sono tornati a scuola, come nostri docenti”. Un sogno, insomma, che non tramonta. Imparare per poi tornare ad insegnare. E a tal proposito i numeri son da record, almeno rispetto l’inizio. 150, gli iscritti ogni anno. Una formazione davvero a 360 gradi. Dal canto alla recitazione, ma non solo. Guardare per imparare. Questa la parola d’ordine. “Far conoscere – specificano Andrea e Alberto – è essenziale. E a tal proposito, portiamo gli studenti a vedere gli spettacoli teatrali e poi, per far vedere loro come nasce uno spettacolo teatrale, li portiamo anche nei backstage. E a fine anno, poi, ogni gruppo mette in scena un suo spettacolo”.

Il percorso formativo, quello ideale, dura quattro anni, al termine dei quali, spiegano i fondatori, “è possibile accedere alle audizioni delle accademie professionali”.

Insomma, dalla teoria alla pratica. Si alza il sipario. Silenzio in sala, lo spettacolo va in scena.

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