Sociale

Skychildren, 4 donne e un sogno realizzato: oltre 1600 bambini indiani salvati in un anno

Bilancio 2017-2018 più che positivo per la onlus di Monza che si occupa di aiutare i bambini poveri, soli, abusati e maltrattati di Calcutta.

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Più di 1600 bambini aiutati in un anno: a loro è stato restituito il diritto all’istruzione, al cibo, alla salute, alla sicurezza, all’infanzia. In una sola parola al futuro.

È questo il bilancio 2017-2018 di Skychildren onlus, associazione no profit con sede legale a Monza, nata nel 2011 da un gruppo di donne con il sogno di aiutare i bambini poveri, soli, abusati e maltrattati di Calcutta e di altre zone disagiate dell’india. Come? Fornendo cure mediche, assistenza psicologica, istruzione, sensibilizzando su temi importanti che riguardano, per esempio, prostituzione minorile, gravidanze sicure, lavoro minorile e molto altro ancora. Tutto, grazie ai fondi raccolti attraverso giornate dedicate, raccolte di beneficenza, eventi specifici o donazioni a cui tutti possono contribuire.

Quest’anno sono stati 1630 i bambini aiutati, 12mila le persone raggiunte, 7 scuole e spazi sicuri realizzati, 3500 cure mediche fornite. «Siamo molto soddisfatte dei risultati raggiunti nell’anno appena trascorso – racconta Katia Ambrosini, una delle quattro socie – L’impegno è tanto e già siamo in pista con nuovi progetti in itinere e futuri: ad ottobre, per esempio, andremo a verificare la possibilità di realizzare una nuova casa di accoglienza per bambine abusate».

Katia, Allegra, Anna e Federica, le quattro socie, infatti, non si fermano mai: per loro fare del bene è una vera missione. «Facevamo volontariato, ma dopo i 40 anni abbiamo tutte sentito forte il richiamo di costituirci come onlus e aiutare il prossimo in maniera attiva». Così, ogni anno, combattono con in testa questo obiettivo, portando a casa risultati eccellenti, come quelli descritti di seguito che riguardano il 2017-2018.

UN RIFUGIO PER LE BAMBINE ABUSATE

Tra i tanti progetti, fiore all’occhiello la casa rifugio di Keertika, nata per proteggere e offrire un futuro a bambine vittime di violenze sessuali. Oggi sono ospitate 25 bambine tra i 6 e i 17 anni che oltre a vivere in un ambiente sicuro, ricevono istruzione che sarà loro utile per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Tante le attività educative, ricreative e di sensibilizzazione, corsi di inglese e tutto quello che serve per gettare le basi per una vita normale. Quest’anno, una nuova casa ha permesso di accogliere 10 bimbe in più, alcune delle quali hanno ricevuto cure e assistenza medica che hanno salvato loro la vita. Alcune bimbe sono state ricongiunte alla famiglia, tutte continuano a studiare e l’associazione sta gettando le basi per alcune borse di studio che permetteranno loro di proseguire la scuola e quindi di non diventare spose bambine.

PERCORSI PER I BIMBI CHE VIVONO IN STRADA

Skychildren ha creato tre centri scolastici per i bambini che vivono in condizioni disperate sulle strade di tre diverse zone della città, per allontanarli dallo sfruttamento del lavoro minorile, dalla violenza e per far capire quali sono i loro diritti, aiutarli ad acquisire sicurezza in sé stessi e la consapevolezza di poter avere il supporto necessario ad affrontare qualsiasi difficoltà e violenza parlandone con gli insegnanti.

Quest’anno è stato aperto un nuovo centro per i bambini che vivono sul marciapiede, che ha permesso a 58 bambini in più di accedere a un percorso scolastico. Sono poi stati organizzati workshop affinché i bambini capiscano per tempo quali sono le carezze ingenue e quelle invece che vanno temute e riportate agli insegnanti, e giornate di sensibilizzazione e di informazione che hanno coinvolto anche la comunità.

QUARTIERI A LUCI ROSSE

Sorvegliati speciali sono poi i quartieri a luci rosse: Calcutta infatti è la città indiana con il maggior numero di prostitute; si parla di 27 quartieri a luci rosse, di qualcosa come 100mila prostitute, di cui il 40% ha meno di 18 anni. L’attenzione di Skychildren in questi anni si è focalizzata sui figli delle prostitute e sulla loro sopravvivenza in sicurezza all’interno di questi quartieri, cercando di dare protezione da sfruttamento e abusi a quasi 500 bambini, che corrono il rischio di essere avviati a loro volta alla prostituzione o di si sposarsi molto giovani.

Quest’anno, solo 10 bambine su 498 hanno abbandonato la scuola e, per evitare che ritornassero ai pericoli del quartiere, sono state iscritte ad un corso di estetista. Tante le sedute individuali e di gruppo di sensibilizzazione e gli incontri con le madri prostitute, per avviare percorsi di educazione e sensibilizzazione.

CONTRO IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI

Altro punto dolente, in India, il traffico di esseri umani: secondo l’indice globale della schiavitù “Global Slavery Index”, sono 35mila i bambini indiani che ogni anno finiscono nella rete dei trafficanti, che li obbligano alla prostituzione, al lavoro minorile, all’elemosina.

Il 3 novembre 2017, Skychildren ha aperto un centro accoglienza per i bambini, nel quale trovano protezione, un pasto nutriente, cure mediche di primo soccorso, insegnanti che impartiscono lezioni di base e supporto psicologico. Ad oggi sono stati aiutati 254 bambini in 6 mesi. In questo centro si cerca di aiutare i piccoli a ritornare a una routine di normalità, offrendo loro giochi, sport, lezioni di igiene personale, mentre i bambini abusati o disabili vengono indirizzati in centri specializzati. Il centro viene utilizzato anche come rifugio durante il giorno, mentre i genitori lavorano e, in alternativa, lascerebbero i bambini da soli e vulnerabili a qualsiasi tipo di violenza.

LE COMUNITÀ RURALI

L’associazione si occupa anche della scolarizzazione e della cura dei bambini che vivono nelle comunità rurali. Nell’ultimo anno è stato costruito e inaugurato un nuovo piano della scuola, che permette a 150 bambini in più di studiare, sono stati realizzati bagni, scavato un pozzo, fonte sicura per l’approvvigionamento di acqua potabile, sono state realizzate cliniche itineranti che hanno curato 1.909 pazienti, di cui 525 ragazze e 244 ragazzi dai 7 ai 18 anni, 289 bambini al di sotto dei 6 anni. Le maggiori problematiche riscontrate fra i 1058 bambini curati sono malnutrizione, problemi respiratori, di pelle, mal di denti, diarrea e malaria.

L’associazione ha inoltre regalato caprette da latte e galline ovaiole per poter sfamare i bambini delle famiglie più bisognose.

ATTREZZATURE PER GLI OSPEDALI

Infine, sono state donate attrezzature all’ospedale di Hope, nel centro di Calcutta, struttura che fornisce cure mediche gratuite a tutte le persone di strada che vivono negli slum e che non possono permettersi alcuna assistenza sanitaria. Nel dettaglio, sono state acquistate un elettrobisturi, una poltrona dentistica attrezzata,  un forcipe, strumento ostetrico per aiutare i nascita del feto nei parti difficili, e un alesatore ortopedico, strumento per la chirurgia protesica, ortopedica e traumatologica.

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