Un’arcorese nel Cda di EduCatt: “Come abbiamo salvato 600 borse di studio”

Margerita Bertani, rappresentante degli studenti in Cattolica, ha assistito alla manovra da 1 milione e 600 mila euro con cui l'ateneo ha sopperito ai tagli di Regione Lombardia

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Una manovra da 1 milione e 600mila euro, per garantire agli studenti dell’Università Cattolica di poter beneficiare di borse di studio a cui avevano già diritto. Ci ha pensato EduCatt, l’ente per il diritto allo studio dell’Ateneo milanese, a sopperire al taglio dei fondi da parte di Regione Lombardia: 20% di risorse in meno rispetto alla scorso anno che sono state messe a disposizione dal Consiglio di Amministrazione, all’interno del quale siede anche una studentessa di Arcore.

DA ARCORE AL CDA DI EDUCATT

Si chiama Margherita Bertani, ha 24 anni ed è una studentessa iscritta al secondo anno della Laurea Magistrale in Lettere. Rappresentante degli studenti all’interno del Cda di EduCatt dal mese di maggio del 2017,  Margherita ha assistito al processo decisionale che ha portato l’Università milanese a salvare quasi 600 borse di studio che rischiavano di non poter essere erogate.

«L’università Cattolica è sempre stata molto attenta alla questione del diritto alla studio – ha commentato – La decisione di investire e di coprire la cifra mancante è stata molto apprezzata dagli studenti, anche se non è sufficiente: l’anno prossimo potrebbe ripresentarsi la stessa situazione, per questo è necessario che Regione riveda le sue priorità e capisca che le borse di studio non sono solo un “contentino”».

Il taglio di Regione Lombardia è stato comunicato all’ultimo minuto, con due decreti arrivati alla fine di giugno con cui sono stati tagliati i contributi a tutte le Università lombarde. In Cattolica sono stati tagliati il 20% dei fondi rispetto all’anno precedente: dei 9 milioni e 600 mila euro necessari alla copertura di tutte le borse di studio ne sono arrivati solo 8 milioni. Così, dei 2.837 studenti meritevoli e bisognosi che in Cattolica percepiscono una borsa di studio, in 597 hanno corso il rischio di non vedere più un euro: tra di loro gran parte sono pendolari o fuorisede, studenti per cui le borse di studio sono una necessità. Ecco, dunque, la decisione dell’Ateneo, che ha permesso di salvare la situazione, recuperando 1 milione e 200mila euro direttamente dalle casse dell’univerasità e 400mila da quelle di Educatt. Ma cosa succederà il prossimo anno?

MARGHERITA: “IL DIRITTO ALLO STUDIO NELLA COSTITUZIONE”

«Da tre anni assistiamo a continui tagli da parte di Regione – ha proseguito Margherita – Prima, in particolare, sui fondi destinati ai servizi, ora la scure è arrivata anche sulle borse di studio. È vero che questo dipende in parte dalla riduzione dei fondi statali, ma crediamo che sia anche una questione di miopia. Dal mio punto di vista, Regione, negli anni, non si è mai dimostrata attenta alla questione del diritto allo studio, perché io credo che quella di investire o meno su questo aspetto sia di fatto una scelta politica, che implica riservare fondi e metterli a disposizione di questo settore piuttosto che di un altro. Bisognerebbe tenere a mente che quello allo studio è un diritto garantito dalla Costituzione».

Insomma, la situazione è caotica e non è certo stata risolta, solo tamponata. Anche perché a fine anno scadrà il patto decennale per il diritto allo studio: verrà convocato un tavolo tecnico con tutte le università lombarde, ma la preoccupazione serpeggia tra docenti e soprattutto studenti.

Margerita, dal canto suo, continua nel suo lavoro di rappresentante, ovvero quello di portare all’attenzione del Cda di EduCatt le istanze degli studenti: la scelta di occupare questa carica, ottenuta in seguito a elezioni studentesche che l’hanno vista vincitrice, è mossa unicamente dalla passione per le tematiche universitarie e studentesche, di cui si fa portavoce ascoltando i compagni, coordinandosi con i rappresentanti delle altre università lombarde, studiando e rimanendo sempre aggiornata.

La speranza, ora, è che la questione possa trovare una soluzione a breve perché Margherita si laureerà entro l’aprile del 2019 e quanto sarebbe bello lasciare il suo Ateneo con una bella notizia.

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