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Space Pizza Mission: studente di Carate lancia la prima Margherita nello spazio

Jonathan Polito, al quarto anno dell'Istituto Da Vinci, ha fatto volare la sua pizza fino a 47mila metri di altezza, stabilendo un nuovo record nazionale

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Se qualcuno si troverà sulla Luna e gli verrà voglia di pizza, in futuro potrebbe chiedere a Jonathan Polito di spedirgliela tramite pallone aerostatico.

Vi sembra che in questa frase siano contenuti una serie di spropositi? Probabilmente sì, ma la cosa più surreale di tutte è proprio quella possibile, perché la scorsa settimana, grazie all’idea di uno studente 18enne di Carate Brianza, Jonathan Polito appunto, è stata spedita nello spazio niente poco di meno che la prima pizza margherita.

Uscita dal forno Beato Te Milano, la pizza è stata fissata al suo cartone per l’asporto e poi al box costruito e preparato dal 18enne, contenente due telecamere collegate a un “power bank”, un computer di bordo programmato assieme ad alcuni amici, una serie di contributi raccolti dai sostenitori della missione e un GPS. Il tutto è stato poi collegato a un pallone aerostatico acquistato in Inghilterra, che ha spiccato il volo dal Parco di Villa Arconati di Bollate, tra le urla di gioia e le speranze di Polito, degli amici e dei tanti sostenitori.

Speranze che sono state attese e anche di più, dal momento che la margherita è volata fino a quota 47mila metri di altezza, superando il record nazionale e documentando grazie alle telecamere l’ascesa del piatto tipico del made in Italy tra gli asteroidi, immortalando l’orizzonte terrestre in immagini davvero emozionanti, da una prospettiva di cui possono godere solo gli astronauti.

Un volo durato circa due ore, fino a quando il pallone è esploso facendo ricadere sulla terra la pizza che, attutita da un paracadute, è ritornata congelata ma esattamente come era partita. Quattro ore dopo il lancio, poi, pizza pallone e tutto il resto sono stati rintracciati e recuperati in Provincia di Alessandria.

L’IDEA

Un progetto assai particolare, decisamente creativo, che sta permettendo al 18enne di trasformare la sua passione, ovvero quella del video-making, in un vero lavoro. «Tutto è nato grazie alle mie due passioni, ovvero quella per il video-making e quella per la scienza. Già nel 2016 avevo effettuato un lancio simile, ma senza pizza – racconta il ragazzo – Avevo provato lanciando solo delle telecamere, ed ero arrivato a 36mila metri di altezza. Questa volta ho deciso di aggiungere anche la pizza, simbolo dell’Italia nel mondo: sapevo che dall’estero in molti mi avrebbero seguito e volevo che il record italiano fosse raggiunto con uno dei nostri simboli per eccellenza. Così ho chiesto i permessi all’ENAC e ci ho riprovato».

La Space Pizza Mission, come è stata chiamata, è stata dunque compiuta, grazie anche al sostegno di partner come ScuolaZoo e Fondazione Augusto Rancilio, che hanno creduto nel progetto. L’intera missione è costata circa mille euro, di cui 300 solo per il pallone. Ora Jonathan continua a sognare e lo può fare anche grazie a nuove proposte di lavoro e collaborazione.

«Dopo il lancio della pizza sono stato contattato da ADAA di Malpensa, Associazione per la Divulgazione Astronomnica e astronautica – racconta – A settembre effettueremo un test per il lancio di un satellite nello spazio e lo faremo con il mio pallone. Per il futuro, invece, sogno di proseguire su questa strada: è un orgoglio per me e per tutto il mio team aver raggiunto questo risultato e se in tanti ne stanno parlando, penso sia stata davvero una cosa importante».

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