Attualità

Rubava identità per poter agire indisturbato sul web: “fregato” dalla tessera punti

Un meccanismo diabolico messo in piedi da un 35enne di Carate e da altri 4 truffatori: non usavano mai i loro veri nomi, se non per raccogliere i punti al supermercato...

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Rubavano le identità altrui per aprire conti correnti, ottenere finanziamenti, fare acquisiti illegali o di materiale tecnologico da rivendere on line: una banda strutturata e considerata inafferrabile, ma che alla fine è stata sgominata dalla Polizia Locale di Milano.

Ci sono voluti due anni di indagini serrate, fino a quando, nei giorni scorsi, è stato finalmente individuato il presunto vertice del sodalizio: si tratta di un 35enne residente a Carate Brianza, ma di origini calabresi, insieme al quale sono stati denunciati altri quattro truffatori.

Tutto è iniziato quasi per caso nel 2016 quando un vigile ha scoperto on-line l’annuncio di vendita di un I-Phone a un prezzo troppo basso rispetto a quello di mercato. Da ulteriori accertamenti, gli agenti sono riusciti a risalire alle generalità di una persona che però si dichiarò da subito ignara alla vicenda, il che fece intuire che ci fosse sotto qualcosa di losco.

Le indagini che seguirono, però, si rivelarono fin da subito complicate: venne infatti portata alla luce una rete di sigle e nomi a protezione di un sistema che fu definito non a caso “Matrioska”, così complicato da sembrare quasi impossibile arrivare a capire chi ci fosse realmente dietro.

Ma ecco che, all’interno di un “geniale” e diabolico meccanismo, i truffatori sono caduti in fallo su una cosa banalissima come la tessera punti del supermercato. Tutto, infatti, era intestato alle diverse identità rubate, con cui venivano aperti conti e chiesti prestiti; il denaro veniva poi spostato su altri conti, a nome di altre identità con cui venivano fatti acquisti. Tutto perfetto, se non fosse che c‘era una cosa che i truffatori avevano deciso di intestare a loro stessi: le tessere della raccolta punti dei supermercati dove facevano acquisti.

Errore madornale, che ha permesso alle forze dell’ordine di risalire al gestore egiziano di un centro di telefonia che si occupava, attraverso la sua attività commerciale, di riciclare i fondi accumulati. Ecco dunque che il castello di carta si è sgretolato, i truffatori sono stati individuati e le perquisizioni domiciliari hanno permesso  di ritrovare oggetti acquistati illecitamente, tra cui computer e cellulari.

I cinque denunciati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, utilizzo fraudolento di carte di credito e furto d’identità. 

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