Politica

Monza, concorso vigili urbani: il comandante finisce alla disciplinare

Imbarazzo in Comune per la partecipazione del figlioccio di Vergante al bando. Il sindaco: "Venuta meno la fiducia". Consiglio comunale a porte chiuse.

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Il sindaco su tutte le furie, il comandate dei vigili davanti alla disciplinare. Il Consiglio comunale di lunedì sera, svoltosi a porte chiuse per tutelare la privacy di persone non elette, ha aggiunto un nuovo capitolo alla vicenda del concorso dei vigili al quale ha partecipato il figlioccio del capo della polizia locale di Monza, Pietro Vergante. Il sindaco, Dario Allevi, al termine della seduta ha ricostruito quanto accaduto per filo e per segno e sebbene la procedura del concorso al termine della quale il ragazzo si è piazzato primo sia formalmente corretta, il primo cittadino non ha lesinato critiche nei confronti del comandante, che adesso dovrà spiegare alla commissione disciplinare il suo ruolo rispetto alla partecipazione del figlio.

Come oramai è noto, la settimana scorsa, dopo che da fonti interne al comando di via Marsala era giunta la segnalazione che il figlioccio di Vergante aveva vinto il concorso, mentre i figli di altri cinque ufficiali non ce l’avevano fatta, l’ufficio Risorse umane del Comune aveva deciso di congelare il concorso indetto la scorsa primavera per assumere sei nuovi agenti. Il primo cittadino ha fornito un resoconto con la ricostruzione di tutto l’iter seguito dal concorso e del ruolo ricoperto da Vergate, fino al 13 marzo componente della commissione, ma poi dimissionario il 16.

Una finestra temporale che da un punto di vista formale salva (per il momento) il concorso, ma d’altra espone Vergante, e indirettamente il sindaco che lo ha voluto su quella poltrona per ripristinare sicurezza e legalità a Monza, in una situazione più che imbarazzante.
“Quanto fatto dal comandante è una questione di opportunità e fiducia – ha detto il sindaco -. Il suo comportamento è stato inopportuno, avrebbe dovuto informarci subito della partecipazione del figlio della sua compagna in modo che saremmo potuti intervenire nominando una commissione esterna. Invece in questo modo ha messo in grave difficoltà il Comune, dobbiamo attendere di capire che scelte fare sulla validità del concorso, oltre a essere anche stata esposta l’immagine della città. L’amministrazione comunale è parte lesa e la fiducia verso il comandante è ormai minata”.

Nel frattempo, Pd all’attacco. “Vergante è stato scelto da Allevi proprio per sviluppare uno dei punti cardine del loro programma che sono sicurezza e legalità – ha spiegato Egidio Riva, capogruppo Pd in aula -. Adesso però Allevi dice che non ha più fiducia del comandante in carica ma ci deve anche spiegare come ha intenzione di risolvere il problema. Non sappiamo quale sorte toccherà al comandante e non sappiamo nemmeno che fine farò il concorso”.

Dura anche la presa di posizione di Paolo Piffer della lista Civicamente. “Se la commissione disciplinare dovesse confermare i fatti – ha spiegato -, sarebbe gravissimo. Così come ho trovato molto gravi alcune dichiarazioni rilasciate dal Pd sui social, secondo le quali Vergante avrebbe fatto parte della commissione. Non è così. Si tratta di un falsità e credo che sia arrivato il momento di capire che i social non sono una cosa da perdere alla leggera sulla quale si può scrivere qualunque cosa.”

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