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Monza, concorso di polizia locale sospeso. Infuria la polemica in Comune

Fra i vincitori compare il figlioccio del comandante dei vigili. Il bando è stato congelato in attesa di una decisione definitiva che sarà presa entro lunedì.

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Sarà deciso lunedì il destino del concorso indetto dal Comune di Monza per l’assunzione di sei nuovi agenti polizia locale sospeso per la presenza fra i vincitori del figlioccio di Pietro Vergante, il comandante dei vigili. Nel frattempo, dentro e fuori il palazzo infuria la polemica fra l’opposizione di centro sinistra e la giunta di centro destra guidata da Dario Allevi.

Il concorso finito sotto la lente della giunta municipale è dello scorso 16 aprile e prevedeva un’assunzione a tempo indeterminato mediante contratto di formazione lavoro di 12 mesi. Requisiti richiesti: diploma di maturità ed età compresa fra i 18 e 32 anni. Alla prima prova scritta, svoltasi un mese dopo, sono stati ammessi 249 candidati. Di questi, solo 47 hanno superato l’esame e sono passati alla successiva prova orale tenutasi fra la fine di maggio e l’inizio di giugno, al termine della quale sono promossi in 26. L’8 giugno il Comune ha provveduto a pubblicare la graduatoria finale e secondo le disposizioni i contratti per i sei posti disponibili sarebbero dovuti diventare operativi il 2 luglio.

“Ci è stato segnalato che uno dei sei candidati sarebbe il figlio della compagna del comandante – spiega l’assessore -. Per il momento non posso dire molto, solo che stiamo facendo tutte le verifiche necessarie e che contiamo di concludere i controlli nel giro di quale giorno. Comunque, il comandante Vergante non ha fatto parte della commissione giudicante”. La segretaria del Partito democratico, tuttavia, ha rilasciato un comunicato nel quale accusa Arena di dire il falso. Il Pd ha infatti individuato una determina dirigenziale che nomina proprio Vergante come componente della commissione.

“Il comandante dei vigili scelto dall’amministrazione di centrodestra, ovvero l’uomo che rappresenta le innumerevoli promesse di legalità e di sicurezza della gestione Allevi, sembra alle prese, quantomeno, con un conflitto di interesse molto grave – si legge nella nota -. Come Partito Democratico chiediamo chiarezza assoluta, la piena assunzione di responsabilità dal punto di vista politico e auspichiamo qualcosa di diametralmente opposto da quanto offerto dall’amministrazione, ovvero il silenzio”.

Arena ha tuttavia ha replicato che “basta consultare l’Albo pretorio per scoprire l’esistenza di una seconda determina che sostituisce Vergante con un altro dirigente”. Botta e risposta, dunque, al termine del quale resta comunque l’imbarazzo della giunta per la situazione che si è venuta a creare e per l’opportunità legata alla partecipazione del figlioccio di Vergante al concorso (è il figlio della sua compagna). Nel prossimo Consiglio comunale in programma per lunedì sera è prevista battaglia.

Tutta la documentazione, nel frattempo è passata nelle mani del direttore generale del Comune, che con la collaborazione del direttore del personale e dell’avvocatura stanno passando al setaccio tutti i verbali del concorso. A loro spetterà il compito di dirimere la questione e decidere se convalidare o annullare il bando di assunzione.

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