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Il ciclismo si veste in rosa. La sesta tappa del Giro è partita da Sovico

Interviste esclusive al sindaco, Alfredo Colombo, e a Martina Cambiaghi, assessore allo Sport di Regione Lombardia. La storia Alice Arzuffi e Maria Giulia Confalonieri.

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Un Giro d’Italia tutto al femminile. Partito da Verbania venerdì 6 luglio, vedrà la sua conclusione domenica 15 a Cividale del Friuli. Ma nel mezzo, il Giro passa per la Brianza.

Mercoledì 11 luglio. Da Sovico è partita la sesta tappa del Giro d’Italia Internazionale Femminile WWT. “Ci riempie di orgoglio – dichiara il primo cittadino Alfredo Colombo – avere un’importante manifestazione mondiale e che passi per Sovico – sottolinea – probabilmente non è un caso. Il ciclismo qui è di casa. Da decenni – spiega – abbiamo eventi che si svolgono a Sovico. Questo è il più importante e non resta da sperare che non sia l’ultimo”.

Un giro in rosa, che attraverso la Brianza, per 114 km, arriva in Valtellina. Tappa finale, Gerola Alta. E di altitudine bisogna parlare. Quota 1050 m. Quello valtellinese sarà il primo arrivo in salita. Presente al via, anche l’ex ciclista Claudio Chiappucci, vincitore di un Giro d’Italia. “Quella di oggi – asserisce – è una tappa importante. Finalmente, anche le donne, cominciano a dare il loro spettacolo”.

E se di spettacolo si parla, i numeri non sono da meno. 260 le atlete per un totale di 24 squadre da tutto il mondo. E volendo fare una provocazione, la domanda viene spontanea. Il ciclismo è maschile o femminile? Ovvia la risposta. Lo sport non ha sesso.

A dimostrarlo, tramite una grande esibizione,  sono state due cugine brianzole, proprio ieri, durante la quinta tappa del Giro partita e conclusasi a Omegna. Alice Arzuffi e Maria Giulia Confalonieri. Pronti, partenza. Via. Parte la volata della giovane brianzola. Alice Arzuffi va in fuga e conquista il podio. Il primo della sua carriera. Mentre la cugina Maria Confalonieri, pur non salendo sul podio non è da meno. Portando in alto il nome della Brianza, Maria si fa valere nella volata del gruppo, chiudendo al settimo posto. “La bicicletta – asserisce l’assessore allo Sport Martina Cambiaghi – oggi è Donna“. Una valida opportunità, insomma, per dare la stessa valenza, soprattutto la stessa importanza, alle due categorie. Quella maschile e quella femminile. “Una valenza e un’opportunità per le donne – precisa l’assessore – che andrebbe data non solo al ciclismo, ma a tutti gli sport consideranti prettamente maschili”.

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