Attualità

Besana. Residente fa causa al Comune: la “bretella” gli espropria il terreno

Il piano attuativo approvato dalla giunta Cazzaniga si porta dietro molte polemiche da diversi anni. Ora però, a due mesi dall'approvazione, arriva il primo ricorso.

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“Ora non ci dobbiamo più chiedere quali vantaggi avrà Besana con la Bretella, ma quanto ci costerà averla!”. Ad affermarlo è il consigliere Emanuele Pozzoli (Lega) che da anni si oppone alla messa in opera del piano attuativo Bal_P1 considerandola “una vera follia”.

E lo sfogo arriva proprio insieme alla prima causa intentata contro il comune da l’unico besanese coinvolto nella questione, Gianluigi Colombo, proprietario di uno terreno in via Piave, dove appunto passerà la strada di collegamento tanto contestata: un ricorso che arriva due mesi dopo l’approvazione del piano attuativo.

“Proprio come avevamo previsto iniziamo a pagare le conseguenze della bretella – commenta Pozzoli – la Bretella non è stata soltanto una scelta sbagliata dell’Amministrazione, ma è stata portata avanti nel modo peggiore: il proprietario terriero, come in questo caso, si oppone all’esproprio e lo fa per vie legali. In caso contrario, cioè se l’Amministrazione rinunciasse all’esproprio, dovrebbe rispondere comunque ad altre conseguenze perché gli altri proprietari, quelli con cui si sono presi accordi per la lottizzazione, avanzerebbero anche loro un ricorso contro il Comune. E’ una situazione folle e incomprensibile”.

La prima causa intentata al Comune

Il piano attuativo Bal_P1  prevede la realizzazione di tre capannoni tra Besana e Monticello, una rotatoria su via Piave, un parcheggio pubblico e alcuni interventi finalizzati alla mitigazione del traffico sulla via Garibaldi. Una questione, quella sulla Bretella, che oramai va avanti da tempo e che aveva fatto infuriare anche il sindaco di Renate Matteo Rigamonti. Ma polemiche a parte, ora il Comune deve rispondere ad un vero e proprio ricorso intentato da un residente che, proprio a causa del piano attuativo approvato lo scorso 8 maggio, si vede portar via il proprio terreno: “questo signore è un coltivatore diretto – spiega Pozzoli – questo terreno è fonte di lavoro per lui ed espropriandoglielo era inevitabile che si andasse a finire per vie legali. Questa causa, come le altre, ci costerà tempo, fatica e soprattutto moltissimi soldi”.

Il sindaco Sergio Cazzaniga sceglie di non accreditare troppo la questione ma in un suo recente intervento ha fatto sapere che si aspettava l’arrivo di questo ricorso, forse perché il besanese Gianluigi Colombo aveva già dimostrato il suo malcontento nel febbraio scorso con un osservazione protocollata mirata a ottenere lo spostamento della strada di collegamento, richiesta che poi fu bocciata e che, di conseguenza, ha spinto il residente a scegliere altre vie, quelle legali in questo caso, per far ascoltare la propria voce.

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