Ambiente

Pedemontana tratta B2: ambientalisti preoccupati per la gara di bonifica

I dubbi e i timori di Sinistra e Ambiente di Meda e del circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso a proposito del bando di gara pubblicato settimana scorsa sul sito di Autostrada Pedemontana Lombarda.

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I rappresentanti di Sinistra e Ambiente di Meda e del circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso sono preoccupati: il 21 giugno sul sito di Autostrada Pedemontana Lombarda è comparso l’avviso di un bando di gara per bonificare o mettere in sicurezza, a partire da una base d’asta di 137.257 euro, le aree contaminate da diossina su cui dovrebbe passare il tracciato dell’autostrada.

Significa che il progetto, bloccato da quando il cantiere si è fermato a Lentate, potrebbe ripartire, nonostante la cronica mancanza di fondi: anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ribadito più volte l’esigenza di completare l’infrastruttura di collegamento Varese-Milano, fortemente voluta dal suo predecessore, Roberto Maroni. La tossicità dei terreni interessati dalla tratta B2, invece, era stata confermata dalle analisi eseguite nel 2016. In quell’occasione il geologo medese Gianni Del Pero, che aveva seguito la caratterizzazione per conto dei comuni della tratta B2, aveva affermato che Pedemontana avrebbe potuto affrontare il problema diossina secondo tre differenti modalità: la bonifica, la messa in sicurezza dei terreni interessati dal tracciato dell’autostrada, o la modifica del progetto, innalzando o comunque spostando il tracciato autostradale.

Ora gli ambientalisti hanno dei timori sulle modalità con cui sarà effettuata la bonifica, e invitano ancora una volta le istituzioni a rinunciare al completamento di un’autostrada definita impattante, inutile e rischiosa. Tanto più che ora i sindaci della B2 non presentano più una posizione comune nei confronti del progetto: a Seveso, per esempio, il neo eletto Luca Allievi (Lega) si è sempre detto favorevole a Pedemontana, su cui invece il suo predecessore Paolo Butti (Pd) si era sempre mostrato più dubbioso.

«Il progetto messo a gara sarà basato sul progetto operativo del 2012 – affermano i portavoce di Sinistra e Ambiente e di Legambiente, da sempre contrari a Pedemontana, in un comunicato congiunto inviato alla stampa -. Eppure ad aprile 2018 è stato affidato un incarico alla società Conteco check di preparare un nuovo progetto definitivo che costituirà la base per il successivo Progetto Esecutivo.

Nelle linee guida risulta che il definitivo 2018 introdurrà modifiche rispetto al definitivo 2012. Sino a che punto il Piano Operativo di Bonifica ne terrà conto? Quale incidenza avranno? E ancora: cosa si prevede di fare nelle aree con livello di contaminazione inferiore al limite industriale (100 ng eq/kg) e quindi fuori dalla riperimetrazione della bonifica, ma dove i lavori autostradali comporteranno comunque movimentazione di terreno con contenuto di diossina? Si pensa o si vuole forse lasciare la terra lavorata ma inquinata dalla Tcdd in loco? Che influenza avrà lo studio, tutto interno ad APL e non pubblico, di fattibilità tecnico-economica nell’orientare le scelte esplicitate nel progetto di bonifica? -. E aggiungono -: Continua a mancare il progetto esecutivo ora previsto dopo la predisposizione del nuovo Definitivo 2018, ma è proprio sul progetto esecutivo che va verificata la congruenza delle documentazioni prodotte da APL all’interno del procedimento avviato a rispondenza dell’art. 242 del testo unico ambientale.

Come possono dunque essere inserite in un procedimento avviato che ha ufficializzato con il D.R. 14300 determinate condizioni, le riduzioni e le modifiche che ora APL persegue? Serve continuare a seguire con attenzione tutti i passaggi connessi e conseguenti alla caratterizzazione».

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