Monza: un tuffo nel passato con il tradizionale corteo di Teodolinda

11 giugno 2018 | 00:13
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Monza: un tuffo nel passato con il tradizionale corteo di Teodolinda

Tra gli eventi più seguiti dalla città, al via la nuova edizione del corte storico monzese.

Un tuffo nel passato. Dritti dritti nel Medioevo. Tra l’Arengario e il Duomo di Monza, Sforza e Visconti celebrano la loro unione. “La rievocazione storica monzese – Interviene il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – rappresenta una tradizione importante che valorizza la cultura, l’arte e le bellezze del nostro territorio. Eccellenze di cui siamo profondamente orgogliosi – sottolinea – e che vogliamo sostenere anche a livello internazionale per promuovere l’attrattività del nostro territorio”.

Cavalieri, contadini, falconieri e maestranze varie. Sabato 9 giugno, a partire dalla 16.30, il centro di Monza si è dipinto con tinte medievali. Uno degli eventi più seguiti dalla città, ormai da 37 anni e che, all’insegna della convivialità, ha allietato grandi e piccini. La manifestazione, patrocinata da Regione Lombardia, è stata ideata da Ghi Meregalli in collaborazione con il comitato promotore, i volontari e, quest’anno, l’associazione Cancro Primo Aiuto Onlus con la presenza dell’amministratore delegato Flavio Ferrari. Presenti all’evento anche il sindaco di Monza Dario Allevi, l’assessore alla cultura Massimiliano Longo e il presidente del Parco ValleLambro, Eleonora Frigerio.

Molte le associazioni coinvolte tra cui Brianza Medievale e la scuola di tessitura di Carate Brianza. “Un modo – spiega Igor Sansotta, membro di Brianza Medievale – per riportare in vita usi e costumi medievali. Tempi spesso demonizzati e fraintesi – sottolinea – che è bene spiegare alla luce delle più recenti ricerche storiche”. Facendo un esempio, Igor si spende sulla cinture di castità. “È quanto di più assurdo – spiega – credere che alle donne venisse imposta la cintura di castità. Quelle visionabili nei musei, sono tutte dei falsi di fattura settecentesca. gli storici illuministi – asserisce Igor – dovevano pur trovare un modo per ridicolizzare il medioevo a favore dei loro tempi. Ecco che allora nascondo miti e leggende, spesso assurdi e tutti da sfatare, a discapito dei secoli precedenti.” Effettivamente, di secoli bui si tratta. spesso, però, non comprendiamo come i secoli di mezzo, siano in verità serivitia creare la contemporaneità a noi più vicina. Gian Galeazzo Maria Sforza, ad esempio, mise in atto la prima politica di “welfare state”, istituendo, a Milano, la prima lotteria. Proventi, che a dirla tutta, servirono per costruire il Duomo di Milano. Tanto buio, insomma, il Medioevo non fu.

Come da consuetudine, ogni anno viene scelto uno specifico tema di approfondimento. Quest’anno, l’accento, è stato posto sugli affreschi che impreziosiscono il Duomo. Ma non solo. Se l’arte fa da contraltare, la storia di una dama e del suo cavaliere la fa da padrona. Una cornice romantica, che celebra il matrimonio traBianca Maria, unica figlia di Filippo Maria Visconti e Francesco Sforza. A matrimonio avvenuto, il mecenatismo dei Visconti non tarda ad arrivare nel capoluogo monzese. Bianca Maria, ben propensa al progresso artistico, assicurò alla città una certa prosperità, nonostante le guerre e la pestilenza. Gli Zavattari, infatti, affrescarono la serie pittorica dedicata a Teodolinda nella cappella del Duomo mentre Pellegrino Tibaldi progettò il Battistero e il campanile del Duomo.

Un matrimonio che ebbe dell’incredibile. In tutti i sensi. Un evento che Monza ha rievocato con grande entusiasmo e partecipazione. Una lunga schiera di cittadini, infatti, ha reso le vie del centro città un vero e proprio tripudio di festeggiamenti. “Un evento – dichiara il primo cittadino Dario Allevi – che ogni anno attira anche molti turisti”. E così, tra danze e cori, il corteo degli sposini, partito da largo Mazzini, è giunto fino alle porte del Duomo. Un ultimo inchino, alla folta platea. Un augurio sincero, all’unione delle due casate.