Politica

Comunali combattute a Nova Milanese: si va al ballottaggio. I commenti

Dopo una lunga notte di spogli, Nova Milanese rimanda i candidati al ballottaggio

nova-milanese-elezioni-comunali-2018-scrutini

Notte adrenalinica a Nova Milanese. Nel circuito delle Comunali, il testa a testa tra i due candidati “favoriti”, Fabrizio Pagani e Eugenio Pizzigallo, è stato combattuto fino all’ultima sezione. Ma, alla fine, un vero vincitore non c’è stato. Si è andati al ballottaggio.

Eugenio Pizzigallo al seggio

Il risultato definitivo è arrivato solo intorno alle 4 del mattino di lunedì 11 giugno. Una corsa allo scranno di Rosaria Longoni davvero a tutta birra. L’attesa. A ogni chicane un sorpasso azzardato. Sia Pizzigallo che Pagani pensavano di passare, illesi, al primo turno. Non è andata così. Tra i due candidati c’è stato un vero e proprio testa a testa.

Fabrizio Pagani al seggio

Pagani schiaccia il piede sull’acceleratore e prende le distanze. In diversi seggi, il candidato di centro Sinistra è al 47% mentre Pizzigallo al 32%. La situazione, però, cambia in altri scrutini. Pizzigallo recupera terreno. Raggiunge Pagani. Lo sorpassa. L’ex maresciallo raggiunge il 39% e Pagani scende al 31%. Così per diverse ore.

Bandiera a scacchi. La corsa è finita. Dati alla mano, si parla di un 38,16% al candidato di centro Sinistra Fabrizio Pagani e un 39,97%  al candidato di centro Destra Eugenio Pizzigallo. Più staccati, con le loro liste civiche, Andrea Romano (11%) e Massimo Cattaneo (10,84%). Per vedere i risultati dei singoli partiti e liste civiche clicca qui.

Bassa, però, la percentuale dei votanti rispetto alla tradizione novese. Solo un 52,90% ha espresso la propria preferenza. “Trovo assurda – dice Pizzigallo – un’affliena così bassa. Tutti parlano di cambiamento e poi solo una persona su due si reca a votare. Voglio proprio vedere – chiosa – cosa succederà il 24 giugno al ballottaggio”.

E se di ballottaggio si è parlato fin quasi da subito, nel corso di ieri notte, non sono mancati certi malumori dal centro Destra. “Romano – hanno asserito alcuni esponenti – ha fatto male a staccarsi correndo da solo. Così facendo – spiegano – sta regalando voti al PD (Pagani) anziché dare una vittoria sicura al centro Destra”. “Malumori comprensibili”, interviene Massimo Cattaneo. “Nel mio caso – spiega – ho tolto voti al centro Sinistra come Romano li ha tolti alla Destra. È quindi normale – conclude – che ci sia un certo nervosismo tra i vertici”.

Ad animi rilassati, certi rumors hanno cominciato a divagare per i coridoi dei seggi. Voci che i due outsider, Romano e Cattaneo, possano unirsi con Pizzigallo il primo e con Romano il secondo. Più improbabile il primo caso, un’amministrazione Pizzigallo-Romano, data la spaccatura in seno al centro Destra. Più plausibile il secondo caso. Un’amministrazione Pagani-Cattaneo. Forte, quest’ultimo, del suo 15%. Ma queste sono solo ipotesi.

Non penso ci saranno accordicommenta Pizzigallo – ad ogni modo avremo a disposizione 2 settimane per pensare e decidere cosa fare”. “Al momento – controbatte Paganinon escludiamo né auspichiamo nessuna possibilità. Se ci sarà una comunione di accordi, ben venga l’intesa. Vedremo il da farsi nei prossimo giorni”.”Ora – sostiene Pizzigallo – vogliamo riposare e riprendere le forze“. E se per il momento, ogni possibile alleanza è accantonata, ai prossimo giorni l’ardua sentenza.

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.