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Richiedenti asilo: in 100 già lavorano in 80 aziende della Brianza

L'obiettivo del 2018 della RTI Bonvena, che da 4 anni gestisce l'emergenza profughi, è raddoppiare gli inserimenti lavorativi.

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Sono 1.080 i richiedenti asilo nella provincia Monza e Brianza gestiti dalla RTI Bonvena, rete di imprese che coordina i due terzi dei rifugiati della Brianza (che in totale sono circa 1.800). Monza ne ospita 193 seguita dalla piccola Camparada con 121 e da Limbiate con 105. Il comune che ha meno ospiti è Busnago con 3 persone mentre 11 comuni non hanno ospiti gestiti da Bonvena. La maggior parte dei richiedenti asilo, circa 700, sono ospitati all’interno di appartamenti, in piccoli gruppi.

RTI Bonvena, che gestisce dal 2014 l’emergenza profughi in Brianza, ha diffuso in questi giorni un report che dipinge il quadro della situazione dei richiedenti asilo e  in cui l’integrazione è la parola d’ordine e obiettivo principale. Un’integrazione che, nell’operosa Brianza, non poteva che coinvolgere anche l’economia. Sono circa 80 le aziende della provincia  che, anche grazie alle borse lavoro “fondo di solidarietà hope”, hanno accolto all’interno delle loro strutture circa 100 richiedenti asilo e titolati accolti.

L’obiettivo del 2018 è raddoppiare gli inserimenti nelle aziende – ha spiegato Matteo Castellani, coordinatore del servizio di accoglienza di Bonvena-. I ragazzi hanno mediamente tra i 20 e i 25 anni. La maggior pare di loro aveva una professione nel paese di origine. Tramite i progetti di formazione diamo loro una certificazione delle competenze lavorative così da agevolare un inserimento nel mondo del lavoro. Sono ragazzi che hanno voglia e bisogno di lavorare e il loro approccio al lavoro è molto serio e le aziende che li hanno accolti hanno espresso soddisfazione”.

Un avvicinamento al mondo del lavoro che lo scorso anno, per circa il 50% dei casi, ha portato i titolari delle aziende alla decisione di assumere o di prorogare il tirocinio dei ragazzi.

Le aziende che hanno aderito al progetto di inserimento lavorativo sono sia piccole imprese a conduzione famigliare che multinazionali come Mc Donald’s, che a  Monza lo scorso anno ha assunto due titolati di protezione umanitaria, e che invece a Concorezzo, con la nuova apertura, da un paio di mesi ha avviato due tirocini formativi della durata di sei mesi. Protagoniste anche piccole della ristorazione come la Trattoria Garibaldi di Monza che ormai da un anno ha nel suo organico due richiedenti asilo, e come il ristorante la Terrazza Mata di Macherio che ha recentemente assunto un ospite della struttura di accoglienza SPRAR di Macherio dopo 3 mesi di tirocinio finanziati dal fondo Hope. O ancora, la pasticceria Mariani di Muggiò che tra i dipendenti ha un ragazzo della cooperativa Aeris.

E per finire i richiedenti asilo si stanno specializzando anche nei lavori tradizionali della terra brianzola. Alcune falegnamerie, un calzaturificio e un mastro ferraio, tutti della zona di Seregno, si sono infatti resi disponibili all’insegnamento del loro mestiere ai richiedenti asilo che hanno potuto affrontare un percorso di formazione mirata in aula e nei laboratori.

 

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